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F1, Fernando Alonso e Lewis Hamilton di nuovo contro. La lotta per il terzo posto iridato sarà la cosa più bella di fine 2023?

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Lewis Hamilton Fernando Alonso

Nella Formula Uno del 2023 si fa fatica a trovare reali motivi d’interesse differenti dalla ricerca della “Stagione Perfetta” da parte della Red Bull. Cionondimeno, c’è un tema che merita di essere messo sotto la luce dei riflettori. Si tratta della rincorsa al terzo posto nel Mondiale piloti. Non è tanto l’obiettivo in sé a risultare stuzzicante, bensì il fatto che la sfida riguardi Fernando Alonso e Lewis Hamilton.

Parliamo, innanzitutto, di due veterani che hanno scritto la storia della categoria. Lo spagnolo è in pista da prima ancora che Oscar Piastri nascesse (Nando ha esordito il 4 marzo 2001, l’australiano ha visto la luce il 6 aprile 2001), mentre le radici della carriera del britannico affondano nella profondità del tempo più di quanto non faccia il GP di Singapore (l’inglese è sbarcato in F1 nel 2007, Marina Bay è apparsa in calendario nel 2008). Due fuoriclasse che sedici anni fa si trovarono contemporaneamente nello stesso team, senza riuscire a convivere.

All’epoca Alonso era il numero uno indiscusso. Aveva vinto gli ultimi due Mondiali e deposto Michael Schumacher. Hamilton, seppur rookie, era comunque ritenuto unanimemente un predestinato. Come è andata, lo sappiamo. I due, vuoi per l’ambizione di Lewis, vuoi per l’orgoglio di Fernando, entrarono ben presto in rotta di collisione e si fecero la guerra, con tanto di episodi eclatanti (su tutti, quello capitato in qualifica in Ungheria). Fra i due galli, godé la volpe Kimi Räikkönen, che approfittò al meglio della lotta intestina al duo McLaren per fregiarsi del suo unico Mondiale, l’ultimo artigliato dalla Ferrari.

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A fine 2007 lo spagnolo lasciò il team di Woking sbattendo la porta, soprattutto per una questione di orgoglio. Aveva capito che, anche in virtù delle affinità linguistiche e culturali, sarebbe finito in secondo piano rispetto al compagno di squadra. Preferì tornare alla Renault e farsi un biennio di purgatorio, piuttosto di essere il numero 2 di chicchessia in McLaren.

L’evoluzione della carriera dei due è stata ben differente. Hamilton ha conquistato Mondiali a raffica, soprattutto dopo essersi legato a Mercedes. Alonso ha vissuto l’eroica, ma sfortunata, esperienza in Ferrari alla quale hanno fatto seguito le forche caudine della McLaren-Honda. Sembrava finito. Si è dedicato ad altri progetti. Alcuni andati bene (24 ore di Le Mans) e altri male (Indy 500). Nel frattempo, non ha disdegnato di assaggiare la Parigi-Dakar.

Dopodiché, l’iberico ha avuto il coraggio di tornare in F1, vivendo un’autentica seconda giovinezza proprio in questo 2023. Il destino ha voluto rimettergli contro proprio il britannico, a sua volta ancora avido di gloria dopo essere stato deposto in malo modo da Max Verstappen (il modo in cui è finito il Mondiale 2021, Lewis non lo ha mai digerito). L’anno scorso l’inglese è “tornato sulla terra” ed è stato sovrastato nei risultati da George Russell. Appariva al tramonto. Viceversa, nella stagione corrente, si è rabbiosamente risvegliato. Sta metaforicamente prendendo a sberle il più giovane compagno di squadra e ha appena rinnovato il proprio contratto fino al 2025.

Alonso e Hamilton avranno anche 80 anni in due, ma la stessa forza e determinazione di quando si sono affacciati in F1 poco più che ventenni. Non si giocano il Mondiale, ma “solo” il terzo posto. Significherebbe però vincere il campionato di chi corre in auto e non sulle astronavi. La sfida tra i due vecchi leoni, ancora in forze e molto più scaltri di tanti altri giovani ed esuberanti pretendenti al trono, potrebbe essere la cosa più bella del finale della stagione 2023 di Formula 1.

Foto: La Presse

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