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Formula 1
F1. Ferrari, “non sarà tanto però ci basterà”. Le Rosse escono da Suzuka con un bilancio discreto
La Ferrari archivia un Gran Premio del Giappone discreto. Il 4° posto di Charles Leclerc e il 6° di Carlos Sainz non sono un bilancio eccezionale, ma al contempo neppure deficitario. Nessuno credeva davvero che il Cavallino Rampante potesse ripetere quanto compiuto a Singapore. Marina Bay ha rappresentato una spettacolare eccezione. Brava, la Scuderia di Maranello, a cogliere al volo l’occasione propizia per vincere. Forse l’unica del 2023.
Suzuka era contesto troppo complicato per una SF-23 buona solo a filare in rettilineo e a ripartire dopo curve lente. Nei curvoni veloci che caratterizzano l’autodromo nipponico, la Rossa soffre terribilmente. Non si scopre niente di nuovo e non c’è pilota, ingegnere o team manager dotato della bacchetta magica per permettere alla monoposto di essere competitiva in ogni dove. Le ambizioni cambiano a seconda degli autodromi.
Proprio per questo, si può trovare del buono nel weekend del Sol Levante. In primo luogo non sono stati commessi errori. Come già scritto nelle scorse settimane, la dinamica è fondamentale se si vuole lottare per il Mondiale. È necessario riabituarsi a ottenere il 100% del proprio potenziale da ogni corsa. Solo così si può concretamente sperare di tornare a competere per l’Iride, indipendentemente dal valore della monoposto.
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Inoltre, l’esito del GP del Giappone ha permesso alla Ferrari di rosicchiare 4 punti alla Mercedes. Ormai, l’obiettivo dichiarato è quello di arrivare secondi nel Mondiale costruttori. Dunque bisogna giudicare con favore quanto partorito da Suzuka. Il rischio era quello di pagare dazio alle Frecce Nere, invece ci si è ulteriormente riavvicinati. Dopo la pausa estiva, la Scuderia di Maranello non ha mai perso terreno rispetto alla Casa di Stoccarda, recuperando terreno in ogni GP disputato nel mese di settembre.
Vero, McLaren ha incamerato il secondo e il terzo posto, ma il team di Woking rimane a -113. Il margine sulla struttura capitanata da Zak Brown e gestita da Andrea Stella è, ancora, di tutta sicurezza. Qualsiasi GP, da qui a fine 2023, dovrà essere valutato nella logica di conseguire la piazza d’onore nella classifica costruttori.
Magari, in seno a Ferrari, chiunque sarebbe ben disposto a barattarla con una nuova affermazione dopo quella di Singapore. Però non è uno scambio che possa essere effettuato concretamente, soprattutto se bisogna fare i conti con l’oste Max Verstappen.
Foto: La Presse