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F1, Ferrari prossima a un record negativo. L’astinenza nel GP del Giappone è tra le più lunghe di sempre!

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Charles Leclerc - Carlos Sainz

Suzuka, 10 ottobre 2004, Michael Schumacher vince perentoriamente il Gran Premio del Giappone davanti al fratello Ralf e a Jenson Button. È la dodicesima affermazione stagionale per il tedesco, all’epoca un record assoluto, nonché la quattordicesima (su diciassette gare!) per la Ferrari. Ebbene, chi avrebbe mai pensato che quello sarebbe rimasto per tempo immemore l’ultimo successo della Scuderia di Maranello nel Paese del Sol Levante?

Sono passati 19 anni, durante i quali si sono disputate 16 edizioni del GP nipponico (quelle del 2020 e 2021 sono state cancellate a causa della pandemia); è occasionalmente anche cambiato il circuito (nel 2007 e nel 2008 si è corso al Fuji) e i regolamenti sono stati stravolti, ma il Cavallino Rampante non ha più trionfato sull’Isola dell’Honshu. Sei volte ha festeggiato la Mercedes, cinque la Red Bull, tre la McLaren e due la Renault.

Alla luce di questo dato, viene da chiedersi se sia mai capitato che Ferrari si trovasse a osservare un’astinenza così lunga in un determinato Gran Premio. La risposta è sì, ma vi è un unico caso. La privazione più feroce è legata al GP di Monaco, dove la Scuderia di Maranello è andata “in bianco” ben 19 volte di fila tra il successo di Maurice Trintignant (1955) e quello di Niki Lauda (1975).

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Esiste poi la situazione relativa al Gran Premio degli Stati Uniti, a lungo tabù per la squadra fondata dal Drake. La prima edizione dell’appuntamento andò in scena nel 1959, ma il Cavallino Rampante stappò lo champagne per la prima volta solo nel 1975, nella diciassettesima edizione. Va però rimarcato come, in quel lasso di tempo, le Rosse abbiano più volte disertato la gara Stars&Stripes. A proposito di tempo, c’è ancora qualche anno per vincere in Giappone ed evitare di stabilire un nuovo primato negativo legato alle dinamiche interne di una Scuderia tornata a trionfare giustappunto l’altro ieri.

Foto: La Presse

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