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F1, Ferrari protagonista sia a Monza che a Singapore. Solo una coincidenza? A Suzuka si cercherà la prova della rinascita

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Carlos Sainz Charles Leclerc

Due weekend consecutivi con la Ferrari capace di tornare a recitare un ruolo da protagonista. Agatha Christie teorizzava che un indizio fosse un indizio, due indizi fossero una coincidenza, ma tre indizi facessero una prova. Ebbene, per la Scuderia di Maranello, ora come ora siamo nell’ambito della coincidenza. Dal punto di vista della prestazione pura, Monza e Singapore si sono rivelate le gare migliori del 2023. Potrebbe però essere un esito figlio di una situazione incidentale.

L’autodromo italiano e il circuito cittadino del sud-est asiatico sono facce opposte della stessa medaglia. Entrambi tracciati sui generis (velocissimo il primo, urbano il secondo) dove non si deve cercare alcun compromesso aerodinamico. Profili minimi in Lombardia, carico massimo all’Equatore. Due contesti estremi che, evidentemente, non fanno saltare la mosca al naso alla SF-23, le cui reazioni sono generalmente imprevedibili.

In Brianza Red Bull ha comunque fatto la Red Bull, dominando la gara. Viceversa, nella “Garden City”, la RB19 è affondata malamente. Non capitava da tempo immemore di vedere il Drink Team così in difficoltà in termini di performance pura. Et voilà, eclissatosi il Sole, il Cavallino Rampante ha brillato di luce propria. Un successo, quello di Singapore, che salva il 2023 e fa germogliare inaspettate speranze sul 2024.

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Però bisogna essere pragmatici e muoversi con i piedi di piombo. Il doppio fine settimana di gloria potrebbe anche essere stato generato dal matrimonio tra il fatto di aver corso su due piste dal lay-out estremo e la dinamica di averle affrontate una dopo l’altra. Coincidenze, appunto. Suzuka, dove si gareggerà già domenica 24, sarà invece un autodromo “vero”, pieno di quei curvoni che quest’anno hanno fin troppo spesso fatto imbizzarrire la SF-23.

In Giappone, fra pochi giorni, la Ferrari andrà alla caccia della prova. Quella del nove, se volessimo usare la metafora matematica, quella decisiva se invece volessimo restare nell’ambito del giallo. Se anche nel Paese del Sol Levante la Scuderia di Maranello dovesse proporsi a un livello comparabile a quello ammirato in Italia e a Singapore, allora cambierebbe qualsiasi prospettiva in ottica futura. Significherebbe aver davvero curato i mali che hanno afflitto il progetto del 2023, in maniera tale da non ritrovarli in quello del 2024.

Comunque sia, a Suzuka ci si penserà tra qualche giorno. Lunedì 18 settembre il Cavallino Rampante può permettersi di festeggiare, un lusso che non si prendeva dal luglio del 2022. Coincidenze o prove, oggi, poco importa. Ciò che conta è avere vinto, evitando di “andare in bianco” per la terza volta negli ultimi quattro anni.

Foto: La Presse

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