Formula 1

F1, i precedenti della Ferrari nel GP di Giappone. Il Cavallino Rampante non vince da 19 anni!

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Il Giappone è soprannominato la “Terra del Sol Levante”, ma in Formula Uno sarebbe più corretto appellarlo la “Terra del Destino”, perché questo arcipelago situato al margine orientale dell’Eurasia ha sovente rappresentato il luogo dove sono state scritti capitoli cruciali nella storia del Circus. Il discorso vale, nel bene o nel male, anche per la Ferrari.

Il primo di essi riguarda proprio l’edizione inaugurale, corsa nel 1976. L’ultimo round di una stagione tormentata si disputa sotto un diluvio. Niki Lauda, ancora sofferente per il rogo del Nürburgring dal quale è miracolosamente sopravvissuto, si tira indietro e decide di ritirarsi volontariamente dopo pochi giri. La scelta regala il titolo iridato a James Hunt e incrina per sempre il rapporto tra Enzo Ferrari e il pilota austriaco, che dopo aver vinto contro tutto e tutti il Mondiale 1977, se ne andrà da Maranello sbattendo la porta.

Il 1987 ha per protagonista un altro austriaco, ovvero Gerhard Berger, nonché un significato completamente diverso. L’impressionante sviluppo messo in atto sulla F1-87 porta la Rossa a dominare il Gran Premio. In questo modo, il Cavallino Rampante torna a vincere dopo 37 GP, interrompendo quello che all’epoca era il digiuno più lungo di sempre. È il 1° novembre, ma a Maranello le campane suonano a festa.

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Il 1990 è, viceversa, un’edizione dolorosa. Alain Prost e Ayrton Senna sono in bagarre per la conquista del Mondiale. Il brasiliano parte dalla pole position, ma il favorito è il francese, che scatta dalla seconda casella (ai tempi situata sul lato pulito della pista) e che ha lavorato tutto il weekend in ottica passo-gara. Come prevedibile, il transalpino ha uno spunto migliore del paulista, il quale decide di porre matematicamente fine alla contesta iridata a modo suo. Magic sperona il Professore alla prima curva, vendicandosi dell’incidente furbescamente provocato un anno prima proprio dall’acerrimo rivale.

Nel 1997 arriva la seconda vittoria ferrarista nella terra del Sol Levante. Si impone Michael Schumacher, autore di una corsa magistrale con l’aiuto di Eddie Irvine, che quel giorno appare letteralmente trasfigurato, tanto da andare in fuga nella fase iniziale del GP. Il nordirlandese, però, rinuncia al primo successo della carriera per aiutare il compagno di squadra a riaprire la lotta per il Mondiale con Jacques Villeneuve.

Il 1999 è agrodolce. Per la verità l’amaro è preponderante, perché Mika Häkkinen domina la scena e ribalta la situazione nella corsa all’Iride a discapito di Irvine, che dopo l’infortunio patito da Schumacher a Silverstone si era trovato clamorosamente in corsa per laurearsi Campione. Cionondimeno, il secondo posto del tedesco e il terzo del britannico consentono alla Ferrari di imporsi nel Mondiale costruttori, mitigando un digiuno iridato che durava da ben 16 anni.

Il 2000 è invece la stagione dell’apoteosi. Michael Schumacher sbaglia la partenza, proprio come un anno prima, trovandosi a inseguire Häkkinen. Stavolta però il tedesco riesce a capovolgere la situazione strada facendo, sorpassando il finlandese grazie a una serie di giri velocissimi prima del suo ultimo pit-stop. Con questa affermazione, Schumi riporta il Mondiale piloti a Maranello per la prima volta dopo 21 anni.

Il teutonico si impone anche nel 2001, nel 2002 e nel 2004, ma si tratta delle più classiche ciliegine sulla torta, in quanto in quelle stagioni il titolo è già stato conquistato matematicamente durante l’estate.

Nel mezzo c’è la palpitante edizione del 2003, caratterizzata da una griglia di partenza stravolta dai capricci del meteo. Schumacher deve difendere nove punti di vantaggio su Kimi Räikkönen, ma tutto sembra mettersi per il verso sbagliato per il tedesco, il quale resta impantanato a centro gruppo. In testa c’è la Rossa di Rubens Barrichello, che non sbaglia nulla e passa per primo sotto la bandiera a scacchi, sbarrando la strada a qualsiasi velleità del finlandese. In questo modo, Schumi, riuscito comunque a risalire progressivamente in zona punti, può festeggiare il 6° Mondiale della carriera, quello del sorpasso nei confronti di Juan Manuel Fangio.

Gli ultimi due episodi degni di nota sono atroci. Nel 2006 Schumacher è saldamente al comando della gara, ma rompe il motore ed è costretto ad alzare bandiera bianca nel furibondo braccio di ferro con Fernando Alonso per la conquista del titolo, che lo spagnolo arpionerà comodamente al GP successivo in Brasile. Sei anni dopo, nel 2012, è viceversa proprio lo spagnolo a trovarsi dalla parte sbagliata delle circostanze. Al via l’iberico è vittima di un contatto con la Lotus di Räikkönen a causa del quale è costretto a un ritiro che si rivelerà determinante nella corsa al Mondiale. Con il senno di poi, all’asturiano sarebbe stato sufficiente un 8° posto a Suzuka per laurearsi Campione del Mondo…

I NUMERI DELLA FERRARI NEL GP DI GIAPPONE
(36 EDIZIONI)

VITTORIE: 7
5 Michael Schumacher (1997, 2000, 2001, 2002, 2004)
1 Gerhard Berger (1987)
1 Rubens Barrichello (2003)

POLE POSITION: 10
6 Michael Schumacher
(1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2004)
1 Gerhard Berger (1987)
1 Rubens Barrichello (2003)
1 Felipe Massa (2006)
1 Sebastian Vettel (2019)

GIRI PIU’ VELOCI: 7
3 Michael Schumacher (1998, 1999, 2002)
2 Sebastian Vettel (2016, 2018)
1 Rubens Barrichello (2004)
1 Felipe Massa (2008)

PODI: 24
1977 Carlos Reutemann (2°)
1987 Gerhard Berger (1°)
1994 Jean Alesi (3°)
1996 Michael Schumacher (2°)
1997 Michael Schumacher (1°), Eddie Irvine (3°)
1998 Eddie Irvine (2°)
1999 Michael Schumacher (2°), Eddie Irvine (3°)
2000 Michael Schumacher (1°)
2001 Michele Schumacher (1°)
2002 Michael Schumacher (1°), Rubens Barrichello (2°)
2003 Rubens Barrichello (1°)
2004 Michael Schumacher (1°)
2006 Felipe Massa (2°)
2007 Kimi Räikkönen (3°)
2008 Kimi Räikkönen (3°)
2010 Fernando Alonso (3°)
2011 Fernando Alonso (2°)
2012 Felipe Massa (2°)
2015 Sebastian Vettel (3°)
2019 Sebastian Vettel (2°)
2022 Charles Leclerc (3°)

I PRECEDENTI DEI PILOTI FERRARI A SUZUKA

CHARLES LECLERC
2018 (SAUBER) – Ritirato
2019 (FERRARI) – 6°
2022 (FERRARI) – 3°

CARLOS SAINZ Jr.
2015 (TORO ROSSO) – 10°
2016 (TORO ROSSO) – 17°
2017 (TORO ROSSO) – Ritirato
2018 (RENAULT) – 10°
2019 (MC LAREN) – 5°
2022 (FERRARI) – Ritirato

Foto: Angelo Orsi/La Presse

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