Formula 1
F1, la Ferrari può vincere a Singapore? Incognita degrado gomme, Russell ha rovinato i piani…
Interlagos, 13 novembre 2022. George Russell vince il Gran Premio di San Paolo e festeggia la prima affermazione della carriera. Quel trionfo è, ancora oggi, l’unico del giovane britannico. C’è di più. È la sola gara disputata nell’ultimo anno e due mesi a non essere stata conquistata dalla Red Bull. Dal 24 luglio 2022 in poi, il Drink Team ha raccolto 24 successi su 25, lasciando sul piatto solamente l’affermazione in terra brasiliana.
La Ferrari, dal canto suo, non vince dal 10 luglio 2022, quando Charles Leclerc non lasciò scampo agli avversari a Spielberg. Quell’acuto arrivò sette giorni dopo il lampo di Carlos Sainz a Silverstone, dove lo spagnolo salì sul gradino più alto del podio. I tre uomini appena citati occuperanno le prime tre caselle della griglia di partenza del GP di Singapore 2023. L’iberico scatterà dalla pole position, l’inglese sarà al suo fianco e il monegasco si collocherà in terza piazza.
Proprio Russell fa un po’ da guastafeste nell’ottica ferrarista. Avere una prima fila tutta rossa, avrebbe consentito alla Scuderia di Maranello di avere un grattacapo in meno in vista della gara. La solfa è sempre la stessa. Per quanto la SF-23 valga “X” sul giro secco, generalmente nel long-run il valore si abbassa a “X-Y”. La domanda è se l’incognita “Y” da sottrarre al fattore “X”, porterà il risultato a essere inferiore al peso specifico delle Mercedes.
Non si potrà “fare branco” alla partenza. Inoltre, come al solito, bisognerà fare i conti con il degrado degli pneumatici. Quanto sarà marcato sulla SF-23 in relazione a quello generato dalla W14? Il consumo e l’efficacia delle gomme sarà una delle chiavi per cercare la vittoria nel Gran Premio di Singapore. Così come bisognerà essere abili a leggere al meglio gli imprevisti che, su un tracciato cittadino come quello di Marina Bay, possono presentarsi di continuo sotto forma di safety car.
Di certo, la Ferrari può vincere. La Scuderia di Maranello non è in difficoltà sul piano prestazionale, anzi sta convincendo. Il potenziale c’è, ora bisogna sfruttarlo. Come? Sperando che Mercedes non alzi eccessivamente la cresta in tema di passo e, soprattutto, senza commettere errori. Insomma, sarebbe sufficiente ripetere quanto di buono fatto a Monza, evitando svarioni di sorta. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. A questo giro il Cavallino Rampante è attrezzato per completare la traversata, nella speranza di non cozzare contro qualche scoglio. Nero come la Mercedes.
Foto: La Presse