Formula 1
F1, l’all-in della Ferrari ha fruttato un podio a Monza. Verstappen ora non è attaccabile da nessuno
Terza e quarta piazza, questo il bilancio della Ferrari a Monza, con tanto di scenica battaglia tra Carlos Sainz e Charles Leclerc per stabilire chi dei due si sarebbe potuto gustare lo champagne sul podio, di fronte a migliaia di tifosi. Per quanto visto tra sabato e domenica, è giustamente stato lo spagnolo da avere l’onore e il piacere di partecipare alla festa finale, essendo stato più incisivo del compagno di squadra in qualifica e irriducibile in gara.
Oggi contro le Red Bull, schiaffeggiate ieri, non c’è stato niente da fare. Si è nuovamente palesato il teorema “se la SF-23 vale ‘X’ sul giro secco, il suo valore scende a ‘X-Y’ nel long-run”. Un broccardo più volte comprovato dai fatti tra il finire della stagione passata e tutta quella corrente. Affinché si potesse concretizzare una vittoria era necessario un imprevisto che colpisse Max Verstappen e il Drink Team. Non si è verificato e, al contempo, Sergio Perez ha fatto tutto al meglio, fregiandosi della seconda piazza.
Per una volta si può dire “brava Ferrari”, perché fare più di quanto fatto a Monza era pressoché impossibile. La Scuderia di Maranello è riuscita a tenere testa alla Red Bull in qualifica ed è stata in grado di strappare la pole position dalle grinfie del Drink Team, massimizzando la propria incisività sulla prestazione pura. Nel Gran Premio ha dovuto inchinarsi alla superiorità della RB19, ma pragmaticamente parlando si è raggiunto il 100% del raggiungibile. Per compiere i miracoli era attrezzato uno solo, vissuto più o meno 2.000 anni fa.
L’all-in ferrarista sulla tappa di casa ha pagato i dividendi sperati. Pole position, terzo e quarto posto; ma soprattutto Mercedes, McLaren e Aston Martin seminate. A conti fatti è arrivato uno dei migliori risultati del 2023, se non il migliore in assoluto. Peraltro, bisogna registrare il sorpasso alle Verdone nel Mondiale Costruttori, dove le Rosse si sono ora issate al terzo posto. Va bene così, poiché per spingersi oltre sarebbe servito un evento esterno alle capacità del Cavallino Rampante.
Già, perché Verstappen festeggia la decima vittoria di fila e da’ la sensazione di essere inattaccabile, a meno che qualcosa non vada storto. Come accaduto a Jeddah e, parzialmente a Baku (dove però sarebbe ingiusto misconoscere i meriti di Perez, da sempre a suo agio sullo strano tracciato azero). La Ferrari a Monza ha fatto quanto poteva e doveva, sia in qualifica che in gara. Onore al merito e tanto di cappello.
Foto: La Presse