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Ciclismo

Filippo Ganna vince la sua prima tappa alla Vuelta a España. Ora manca una frazione al Tour per chiudere il cerchio

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Filippo Ganna

Una Vuelta a España 2023 che sta dando soddisfazioni ai colori italiani. Dopo le prime due maglie rosse da Lorenzo Milesi e Andrea Piccolo, adesso arriva anche il successo azzurro con Filippo Ganna, con la sua specialità, la cronometro di Valladolid di poco meno di 26 chilometri avanti a due nomi di tutto rispetto come Remco Evenepoel e Primoz Roglic.

Un podio che somiglia ad una vera e propria rivincita per il verbanese. Il belga è stato colui che lo ha battuto agli ultimi Mondiali di Glasgow con una prova assurda, riuscendo a piazzarsi avanti all’uomo della Ineos-Grenadiers per soli 12 secondi in un percorso per nulla adatto alle sue caratteristiche. Invece lo sloveno è il campione olimpico in carica, in una prova con cui stracciò praticamente tutti e costringendo l’azzurro al quinto posto, a quattro secondi dall’argento di Tom Dumoulin.

Per Filippo è dunque la ventiseiesima vittoria della carriera, la ventitreesima nella prova contro il tempo, un dato che sottolinea come abbia davvero pochi rivali nella disciplina. E fa un grande passo nell’élite ciclistica mettendo la propria bandierina anche alla Vuelta, dopo le sei vittorie conquistate al Giro d’Italia, quattro nel solo 2020. E per completare la collezione, manca solo il Tour de France.

Quel Tour che è parso maledetto nel 2022, quando si presentò con l’obiettivo dichiarato di diventare la prima maglia gialla della corsa. Ma quello fu un cronoprologo stranissimo, condizionato sia dal brutto tempo (tanto da vedere Yves Lampaert della Quick-Step sul podio) che dalla sfortuna per Pippo, condizionato anche da una piccola foratura che non gli permise di spingere al meglio negli ultimi chilometri. Nella penultima tappa, sempre una crono con arrivo a Rocamadour, fu invece quinto in un percorso per nulla adatto alle sue caratteristiche. Il tempo per far parte del club dei 127 uomini capaci di vincere in ogni Grand Tour c’è ancora: il cerchio può essere chiuso. Magari già il prossimo anno, per poter legittimare il proprio posto nella storia.

Foto: LaPresse

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