Seguici su

Indycar

IndyCar, Alex Palou: la costanza ripaga sempre

Pubblicato

il

Alex Palou

Alex Palou è stato semplicemente il migliore al termine dell’IndyCar Series. Lo spagnolo ha potuto finalmente festeggiare a Laguna Seca dopo un 2023 da incorniciare con cinque successi in diciassette prove (Indy RC race-1, Detroit, Road America, Mid-Ohio, Portland).

Il catalano non ha avuto rivali ed ha vinto in ogni condizione difendendosi al meglio sugli ovali. Il 26enne ha sfiorato in carriera un acuto alla Indy500, il secondo posto ottenuto nel 2020 nel catino di Speedway resta il miglior risultato in carriera all’interno di questa specifica tipologia di piste.

Quest’anno l’iberico ha tenuto testa ai rivali nei cinque ovali affrontati ottenendo un bellissimo quarto posto anche a Indianapolis a maggio. La vittoria è sfumata nuovamente dopo una clamorosa pole-position durante le qualifiche, il #10 di Chip Ganassi Racing proverà a confermarsi anche l’anno prossimo dopo un anno stellare.

F1: Guanyu Zhou è vicinissimo al rinnovo con l’Alfa Romeo

In quattro stagioni nella principale categoria americana sono già due i titoli siglati da Palou che dopo l’impresa del 2021 ha saputo replicare nel 2023. Il dominio è sotto gli occhi di tutti, per la prima volta dal 2007 ad oggi il campionato si è concluso prima della finalissima di Laguna Seca che abbiamo commentato settimana scorsa.

Ganassi festeggia anche con il neozelandese Scott Dixon #9 che ha provato a più riprese a mettere in difficoltà Palou in quel di Portland (Oregon) dopo la bellissima affermazione di Gateway e la strepitosa vittoria di Laguna ESeca. Il ‘kiwi’ ha dovuto arrendersi così come l’americano Josef Newgarden che ha pagato troppi errori durante la stagione.

Il successo alla Indy500 non è bastato per proiettare il #2 di Penske verso il titolo, la race-2 nel road course di Indianapolis è stato un colpo letale per il nativo di Nashville che successivamente alzerà bandiera bianca anche al WWT Raceway durante l’ultimo ovale della stagione.

Anno positivo dopo l’epilogo in California anche per il neozelandese Scott McLauglin (Penske #3), sempre più in crescita e Pato O’Ward (McLaren #5), più volte presente nella Top5 nel corso del 2023. Il messicano guida l’amata del team di Zak Brown, obiettivamente leggermente inferiore alla concorrenza.

Dinamica simile anche per Andretti Autosport che con Colton Herta #26 non ha portato a casa i risultati sperati. Kyle Kirkwood #27 è stata una sorpresa positiva con il doppio acuto tra Long Beach e Nashville, una piacevole situazione che ha in parte oscurato i risultati di Romain Grosejan. Fine carriera, per ora, in IndyCar da parte del francese che si appresta ad entrare con forza nel mondo delle gare di durata con Lamborghini tra l’IMSA WeatherTech SportsCar Championship ed il FIA World Endurance Championship.

Il transalpino lascia così come farà il connazionale Simon Pagenaud. Non conosciamo ancora molto le condizioni fisiche dell’ex campione della serie che purtroppo rischia di dover appendere il casco al chiodo dopo un terribile incidente avvenuto nelle prove libere di Mid-Ohio.

L’ex campione della Indy500, due volte vincitore della Rolex 24 at Daytona e precedentemente numero uno dell’Asian Le Mans Series, ha saltato tutte le prove da luglio ad oggi e si appresta a cedere il proprio posto da Shank Racing allo svedese Felix Rosenqvist che lascerà McLaren. Lo scandinavo si accaserà accanto all’esordiente Tom Blomqvist, britannico che proviene dal panorama delle competizioni di durata (due Rolex 24, un titolo IMSA WTSC). Sembra svanire definitivamente, invece, la chance di vedere un’ipotetico primo storico titolo in IndyCar da parte del brasiliano Helio Castroneves che nel 2024 parteciperà solamente alla Indy500 con il chiaro intento di diventare il più vincente di sempre con cinque acuti all’attivo.

L’ultimo nome da citare nell’IndyCar 2023 è quello di Will Power. L’australiano cede il titolo di campione nuovamente a Palou, il #12 di Penske non è mai riuscito ad imporsi quest’anno nonostante una serie di piazzamenti notevoli. Il 42enne resta in ogni caso un riferimento dell’IndyCar, pronto per tornare tra i grandi nella prossima stagione che come da tradizione scatterà in primavera nello Stato della Florida tra i muretti di St. Petersburg.

Foto. LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità