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Laver Cup 2023: i convocati di Europa e Resto del Mondo. Tsitsipas e Fritz i due numeri 1
Andiamo a scoprire la composizione dei team di Laver Cup in un’edizione, quella 2023, che metterà particolarmente alla prova la reale tenuta della competizione-esibizione riconosciuta anche dall’ATP, seppur non assegni (ovviamente) punti. Si gioca a Vancouver, in Canada: prima volta per il Paese.
EUROPA
Stefanos Tsitsipas: attualmente numero 5 del mondo, il greco non è in un gran momento. Dopo la finale agli Australian Open e una stagione sul rosso fatta di validissimi risultati, dopo il successo a Los Cabos è finito in una spirale negativa e, in Coppa Davis, allo stadio Panathinaiko, ha faticato tantissimo con la Slovacchia, perdendo fra l’altro contro Alex Molcan.
Laver Cup 2023, Holger Rune rinuncia alla partecipazione a causa dei problemi alla schiena
Andrey Rublev: per il russo, numero 6 ATP, una stagione di livello alto e costante, spesso con arrivo a buon punto nei tornei principali. Montecarlo l’ha vissuta da vincitore; agli US Open si è fermato ai quarti, con Medvedev che sembra oramai la sua nemesi.
Casper Ruud: sceso al numero 9 dopo aver difeso malissimo la finale a New York (ha perso al 2° turno con il cinese Zhizhen Zhang), il norvegese non ha brillato nel 2023. Tre soli acuti tra Roma, Roland Garros (finale) e Bastad, e tutti senza vittorie.
Hubert Hurkacz: una vittoria a livello 250 per il numero 11 mondiale nel 2023, a Marsiglia. Risultati meno brillanti delle due stagioni precedenti per lui, che però negli States si è dovuto fermare due volte di fronte ad Alcaraz.
Alejandro Davidovich Fokina: entrato al posto di Holger Rune, lo spagnolo (25 ATP) arriva dalla recente debacle della Spagna in Davis, con il paradosso che il Paese che ospiterà le Finals non avrà quello di casa al via. Assurdi dell’attuale format, ma tant’è. Bene nei 1000 nordamericani, sa come accendere lo spettacolo.
Gael Monfils: per lui non valgono le questioni di ranking. Che sia 142 del mondo non importa a nessuno: il francese è uno showman purissimo che, in questo contesto, sa di poter funzionare perfettamente. E ha saputo regalare ancora momenti fuori norma, come l’insensato primo turno vittorioso contro l’argentino Sebastian Baez al Roland Garros. Negli States, però, solo Sinner, Djokovic e Rublev l’hanno battuto.
RESTO DEL MONDO
Taylor Fritz: al numero 8 del mondo, il californiano arriva da una campagna estiva americana della quale è stato ben più che attivo protagonista. In sostanza, dopo l’uscita al secondo turno a Wimbledon si è ripreso bene; due volte Djokovic gli ha detto di no, a Cincinnati e US Open.
Frances Tiafoe: il numero 11 ATP non era apparso in forma negli ultimi appuntamenti, era riuscito ad arrivare ai quarti a New York, ma non ha sfruttato l’occasione con un esplosivo Ben Shelton. E, pochi giorni fa, si è ritrovato a far male anche in Coppa Davis.
Tommy Paul: insieme a Tiafoe, il numero 13 mondiale è stato parte integrante del grande caos che ha portato il team americano alla clamorosa debacle di Davis. E dire che l’estate nordamericana non gli era neanche andata così male, visti i nomi di battuti e vincitori su di lui. Certo, è lontana ora la semifinale di Melbourne.
Felix Auger-Aliassime: l’unico che a Vancouver potrà a buon diritto definirsi padrone di casa è anche tra i più in difficoltà all’interno del team. Nelle ultime 13 partite, infatti, ha incassato 10 sconfitte: ad oggi il ruolo di numero 14 del mondo è più che altro relativo.
Ben Shelton: diventato numero 19 del ranking ATP a furia di quarti a Melbourne e semifinale a New York, ha vissuto una prima vera stagione sul circuito maggiore a metà tra gli exploit del primo e dell’ultimo Slam e una sorta di adattamento al mondo fuori dagli States.
Francisco Cerundolo: bene sul rosso, inatteso vincitore a Eastbourne sull’erba, in scarsa forma sul veloce. Così si può definire la stagione dell’argentino, attualmente al 21° posto mondiale.
Foto: LiveMedia/Stefanos Kyriazis – LivePhotoSport.it