Lotta
Lotta, Mondiale pessimo per l’Italia a Belgrado. Nessun acuto e strada che si complica verso Parigi 2024
6 incontri vinti e 18 persi. Si chiude con un bilancio complessivo disastroso per i colori azzurri il Campionato Mondiale 2023 di lotta valevole come primo appuntamento di qualificazione olimpica verso Parigi 2024. Il movimento azzurro lascia la Stark Arena di Belgrado con zero medaglie, zero pass per le Olimpiadi e nessun piazzamento tra le prime otto posizioni.
Italia che esce dunque con le ossa rotte dall’evento più importante della stagione, dopo aver ben figurato invece agli Europei di Zagabria (senza russi e bielorussi) andati in scena lo scorso aprile. D’altronde la concorrenza in campo globale è nettamente superiore a quella che si trova nel Vecchio Continente, soprattutto per quanto riguarda lo stile libero.
Sono davvero poche le note positive di questa edizione della rassegna iridata per la selezione tricolore, pur mettendo in conto alcuni sorteggi molto sfortunati che hanno sbarrato la strada ai nostri portacolori. Buona prestazione nei pesi leggeri (60 kg) della greco-romana per Jacopo Sandron, l’unico della spedizione azzurra a superare due turni, mentre Abraham Conyedo ha dimostrato un buon livello nella sua nuova categoria (125 kg dello stile libero), perdendo contro un avversario di grande spessore come l’americano Morris, spintosi poi fino al bronzo.
Ci si poteva attendere sicuramente qualcosa in più dal settore femminile, rimasto a secco di vittorie con le sue 5 rappresentanti. La delusione principale del Mondiale è però legata alla prematura eliminazione di Frank Chamizo, faro del team italico, che si è fatto sorprendere al debutto dal giapponese Takatani (rivelazione del torneo e bronzo iridato) perdendo la prima occasione per ottenere la terza qualificazione a cinque cerchi della carriera. Il Bel Paese a questo punto si giocherà tutto tra aprile e maggio del 2024, andando a caccia dei pass per Parigi nel Preolimpico europeo di Baku (2 slot disponibili) ed infine nel Preolimpico mondiale di Istanbul (3 posti).
Foto: LPS/Luigi Mariani