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Luciano Spalletti: “Sognavo la Nazionale da Italia-Germania 4-3. Non siamo un calcio minore. Difesa a 4”

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Luciano Spalletti

Dopo aver diramato le prime convocazioni, Luciano Spalletti ha fatto la sua prima uscita ufficiale da Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di calcio. Nel corso della conferenza stampa a Coverciano, che precede il raduno degli azzurri in vista del doppio impegno nelle qualificazioni agli Europei 2024, il CT ha palesato tutta la propria emozione per questa nuova avventura: “Grazie alla Federazione per avermi dato questo bellissimo incarico. Sono stati giorni intensi. Ho passato tanto tempo in questo luogo che si può definire l’università del calcio, però essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come CT della Nazionale è veramente un’emozione indescrivibile. Un sogno che parte da lontano. Nel 1970 avevo 11 anni, chiesi a mia mamma una bandiera dell’Italia più grande possibile per festeggiare quel 4-3 contro la Germania. Ora questa bandiera dell’Italia la riporterò in campo quando andrò in panchina. Spero di far nascere quel sogno in tutti i migliaia di bambini che guarderanno la nazionale italiana“.

Luciano Spalletti ha evidenziato l’importanza della maglia azzurra: “I calciatori devono essere felici di indossare questa maglia, bisogna urlare questa felicità perché non è una maglia qualunque, è una maglia importantissima. La maglia della Nazionale è sempre addosso. Ci sono campioni che hanno dimostrato cosa significa portare questa maglia, saranno i nostri spiriti guida. Come Gianluca Vialli, che resterà sempre con noi. L’appartenenza diventa fondamentale. Abbiamo nello staff Gigi Buffon che è un esempio chiaro e può spiegare ai giocatori cosa significa questa maglia”.

Il tecnico toscano ha parlato anche del predecessore sulla panchina:Da Mancini eredito una buona Nazionale che ha vinto un Europeo, ha realizzato il record di risultati utili e ha lanciato tanti giovani. Poi dobbiamo cancellare quell’amarezza per le due esclusioni dai mondiali e non dobbiamo pensare di far parte di un calcio minore“.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico: “Noi vogliamo giocare con la difesa a 4. Noi vogliamo essere una squadra che tenta di andare a prendere la palla. Due cose sole contano nel calcio: la pressione e la costruzione. Il resto viene di conseguenza. Ci sono centravanti in Italia che sono nelle condizioni di vestire la maglia della Nazionale. Non ho chiamato Kean e Scamacca per il minutaggio, andrò a conoscerli. Mi sembra che ci siano delle potenzialità da poter sfruttare, secondo me c’è anche qualche giocatore di altre posizioni che può ricoprire quel ruolo di attaccante centrale. C’è del lavoro da fare, ma ho portato dei collaboratori che conosco da sempre e mi fido di loro“.

Inevitabile un passaggio sulla nota clausola con il Napoli: “Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto dove stanno lavorando gli avvocati, spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti“.

Foto: Lapresse

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