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‘Maurizio racconta…’: Massidda fa sognare, la profezia avverata di Noah Lyles
I MIGLIORI DELLA SETTIMANA
Voto della settimana per l’Italia: 6,5
Atleta della settimana (uomo): Sergio Massidda (pesi)
Atleta della settimana (donna): Marta Cavalli (ciclismo)
In una settimana non proprio esaltante per lo sport azzurro, la palma di migliori atleti se la portano a casa Sergio Massidda e Marta Cavalli. Il sardo ha conquistato uno storico argento mondiale nei 61kg, con 302 kg di totale (e tre nuovi record italiani di totale, strappo e slancio) e la ciliegina di essere salito al 2° posto nel ranking di qualificazione olimpica per Parigi 2024. In meno di un anno, Massidda si è migliorato – rispetto ai Mondiali di Bogotà dello scorso dicembre – di ben 9 Kg nel totale. E con un ampio margine di miglioramento ancora possibile nella prova di slancio, neanche il gradino più alto del podio gli sarebbe precluso in terra parigina, dal mio punto di vista. Purtroppo per Oscar Reyes, ad aprile campione continentale e ora iridato a Riyad, la sua categoria degli 81 Kg non è olimpica. Discrete finora le donne, con Giulia Imperio appena fuori dalla top ten olimpica e Lucrezia Magistris troppo lontana ormai dal vertice.
La mia scelta settimanale sulla 25enne cremonese della Fdj Suez, invece, la considero come un incoraggiamento per un’atleta che si era smarrita dopo la terribile caduta al Tour de France della scorsa stagione. La sua vittoria nella generale del Tour International de l’Ardèche spero le riconsegni le certezze che stava cercando, sia per le grandi corse a tappe che per le Classiche del Nord, dopo un fantastico 2022 in cui ci aveva fatto sognare. Può sorridere anche Elisa Balsamo, che è ritornata protagonista al Simac Ladies Tour. Abbiamo bisogno come il pane del suo apporto a Parigi, soprattutto per quanto riguarda la pista.
Ultimi sprazzi di stagione nell’atletica e prestazioni ancora maiuscole per diversi azzurri che ancora cercano acuti e, magari, il tempo/misura utile per il pass a Cinque Cerchi. Come ad esempio il nostro ‘Messia’ Marcell Jacobs, capace a Zagabria di un 10.08 con vento contrario di 1 metro al secondo, o la discobola Osakue protagonista del terzo lancio della carriera a 63,68 mt. Ma c’è stato anche spazio per un record italiano su strada, con Nadia Battocletti capace di migliorare di ben 12 secondi (31:36) il vecchio primato ai Tricolori 10 km di Pescara.
I Mondiali di canottaggio di Belgrado si sono conclusi con due medaglie in specialità olimpiche e un totale di cinque barche con il biglietto parigino in mano, in attesa di qualificarne altre nel 2024. Il quattro di coppia ha dimostrato solidità per ottenere qualcosa di grande a Parigi 2024, mentre Oppo/Soares (bronzo nel doppio leggero) e Rambaldi/Sartori (quarti nel doppio assoluto) cercheranno ulteriore amalgama nei prossimi mesi per colmare il gap attuale con i rivali. Mauro Nespoli non delude mai: dopo l’argento olimpico di Tokyo, si è classificato al terzo posto nella finale di Coppa del Mondo di arco ad Hermosillo (Messico).
Infine negli sport di squadra, la nazionale di basket ha concluso i Mondiali con un onorevole ottavo posto, praticamente tirando i remi in barca nelle ultime sfide: i ragazzi del C.T. Pozzecco erano già proiettati con la testa verso il preolimpico del prossimo anno. Con le spalle al muro, invece, la nazionale di calcio che rischia seriamente di non qualificarsi per il terzo evento top durante gli ultimi cinque anni. Non proprio l’esordio sognato per il neo C.T. Spalletti.
LA PROFESIA DI NOAH LYLES
Definitivamente Noah Lyles aveva ragione. Le sue dichiarazioni riguardo la NBA hanno avuto responso sul campo. La nazionale a stelle e strisce è uscita a pezzi dalle ultime due partite del Mondiale di basket, rimanendo addirittura fuori dal podio iridato. Per gli amanti delle statistiche, è la seconda volta consecutiva che questo accade ai Mondiali, evento che non si registrava da più di 50 anni. Le sconfitte contro Germania (semifinale) e Canada (finalina per il bronzo) hanno confermato che avere la migliore competizione per club non necessariamente rende la nazionale di quel paese la migliore al mondo, men che meno utilizzare la frase “campioni del mondo” sul team che conquista l’anello NBA. Se vogliamo estendere questa diatriba al calcio, la Premier League (considerato il miglior campionato) deve sudare ogni anno le sette camicie affinché i suoi club vincano la Champions League e il Mondiale per club, per non parlare della nazionale seniores inglese che da più di 50 anni non vince né Europei né Mondiali di calcio.
In poche parole, ormai negli sport di squadra conta più avere un sistema di gioco collaudato e l’armonia del gruppo, che dei nomi fantascientifici nei roster a disposizione. I vari Durant, Jones o Gordon ora dovrebbero chiedergli scusa per le loro repliche a dir poco arroganti e offensive: è proprio vero quello che afferma Noah, gli Stati Uniti “non sono il mondo”, ma solo parte di esso.
LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’
Maurizio Contino
Foto: Lapresse