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MotoGP, Bagnaia ha perso solo 14 punti da Martin: difesa strenua, ora in Asia inizia un ‘nuovo’ Mondiale

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Francesco Bagnaia

Sia nella giornata di venerdì che in quella di sabato, Francesco Bagnaia aveva rispettato le più rosee aspettative della vigilia, centrando prima la qualificazione diretta al Q2 e poi il podio nella Sprint. Domenica è persino andato oltre lo scenario più radioso che potesse essere concepito. Neppure un audace ottimista avrebbe immaginato di vedere Pecco impegnato a lottare per la vittoria. Invece, la realtà ha superato la fantasia.

Il ventiseienne piemontese si è prodigato in uno sforzo solenne, dimenticando per tre quarti d’ora tutti i dolori lasciati in eredità dalle ammaccature patite al Montmelò. Il timore di non riuscire a reggere la distanza dell’intero Gran Premio si è dissolto come la tenebra al sorgere del Sole. Forse aiutato dalla diversa mescola al posteriore (media anziché morbida) e dalla necessità di guidare la moto in maniera meno estrema di quanto non venga fatto in una Sprint, il Campione del Mondo 2022 ha seguito come un’ombra Jorge Martin per oltre metà gara.

Poi, negli ultimi dieci giri, si è verificato il preventivabile calo prestazionale. “Calo”, appunto, non “crollo”. Difatti Bagnaia si è comunque attestato in terza posizione. In questo modo, il vantaggio su Martinator nel Mondiale si è ridotto a 36 lunghezze, quasi pari al monte-punti messo in palio ogni fine settimana (37). Va bene così. Primo perché la presenza di Pecco a Misano è stata in dubbio fino a giovedì. Secondo perché Martin si è presentato in Romagna tirato a lucido.

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Sette giorni fa, nel GP di Catalogna, le cose sarebbero potute andare in maniera tremendamente peggiore. Tra ieri e oggi, nel GP di San Marino, c’era il rischio di vedere evaporare gran parte del margine nella classifica iridata. Il piemontese è stato fortunato nella sfortuna ed è rimasto a galla dove c’era il pericolo di affondare. Centrato l’obiettivo per Misano, ora il traguardo da tagliare è quello di tornare al 100% sul piano fisico, in maniera tale da rispondere ad armi pari al guanto di sfida prepotentemente lanciatogli da Martin in Romagna.

In Estremo Oriente si riparte da capo. Parecchi contesti sono meno conosciuti rispetto a quelli europei (oppure del tutto inediti, come quello indiano, dove si correrà fra due settimane). Ci sarà, peraltro, la perenne incognita meteo tra monsoni e tifoni sempre dietro l’angolo in ogni gara asiatica, il pungente freddo australiano e la notturna di Lusail. Si riparte da capo, ma non si ricomincia da zero, bensì da +36. Almeno nel caso di Bagnaia.

Foto: Valerio Origo

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