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MotoGP, Francesco Bagnaia ha un problema… “geografico”. Vince solo in Europa, ma il finale di stagione sarà tutto altrove!

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“Houston, abbiamo un problema” disse, nel 1970, l’astronauta Jim Lovell poco dopo l’esplosione del serbatoio d’ossigeno che stava mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei due compagni d’equipaggio della missione spaziale Apollo 13. “Pecco, abbiamo un problema” potrebbe dire chiunque all’interno del Ducati Factory Team o dell’entourage di Francesco Bagnaia. Un problema di natura geografica.

C’è un dato clamoroso relativo al centauro piemontese. Se si analizza con attenzione il suo rendimento, ci si renderà conto di un fatto singolare. Dall’inizio della scorsa stagione a oggi, Bagnaia ha vinto 11 dei 22 Gran Premi disputati in Europa. Significa che lui, da solo, ha conquistato tanti successi quanti quelli di tutti i rivali messi assieme.

Cionondimeno, quando si è corso lontani dal Vecchio continente, Pecco si è imposto solo 1 volta su 11 (in Malesia, lo scorso anno). Da un pasciuto 50% preciso sul suolo europeo, a uno striminzito 9% nel resto del mondo! Solo un’anomalia, figlia delle circostanze, oppure c’è qualcosa di più profondo alle fondamenta di questa dinamica?

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Di certo, se questa situazione stridente dovesse reiterarsi, diverrebbe appunto un problema in un finale di stagione con ben 6 gare extra-europee! Dal canto suo, Marco Bezzecchi è decisamente più globale, avendo già trionfato in tre continenti differenti (Sudamerica, Europa, Asia). Jorge Martin ha primeggiato solo in Europa, ma ha anche vinto un quinto dei GP artigliati da Bagnaia.

Insomma, questo sarà un tema da seguire nelle prossime settimane. C’è una reale correlazione fra il Vecchio Continente e la competitività di Pecco, oppure il Campione del Mondo 2022 diventerà un serial winner anche fra Estremo Oriente e Oceania?

Foto: Valerio Origo

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