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MotoGP, GP India 2023. La chiave per eccellere sarà adattarsi meglio alla “Terra incognita” di New Delhi

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Francesco Bagnaia Jorge Martin Marco Bezzecchi

La MotoGP sbarca in Asia, dove rimarrà idealmente per quasi due mesi, sconfinando peraltro in Oceania a fine ottobre. Un finale di stagione dal ritmo folle, se si pensa che il 40% dei Gran Premi è concentrato nell’ultimo 25% degli otto mesi sui quali è spalmato il Mondiale 2023. Il tour de force finale comincerà, peraltro, con l’incognita rappresentata dal Gran Premio dell’India.

Questo fine settimana, il Motomondiale sarà difatti di scena nel Buddh International Circuit, autodromo edificato ai margini della colossale area urbana di New Delhi. Il tracciato aveva ospitato la Formula 1 dal 2011 al 2013 prima di tramutarsi nella proverbiale “Cattedrale nel Deserto”, soprattutto a causa di una serie di beghe legali e fiscali legate alla gestione dell’impianto. Risolte le magagne, si tenta di rivitalizzare una struttura costata 250 milioni di dollari, ma usata pochissimo.

Venendo alle dinamiche agonistiche, la lotta per il titolo della MotoGP è ancora aperta, soprattutto a causa dell’incidente patito da Francesco Bagnaia al Montmelò. Disavventure del piemontese a parte, bisogna riconoscere i meriti di Jorge Martin, capace di trovare una solidità a lui aliena in passato che gli sta consentendo di restare in scia a Pecco, dal quale è distante 36 punti, pari sostanzialmente a un weekend di gara (Sprint e GP ne mettono in palio 37).

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L’italiano resta il favorito per la conquista del Mondiale. A conti fatti, se parliamo di prestazione pura, è stato sovrastato dallo spagnolo solo al Sachsenring e a Misano (dove però ha corso in condizioni precarie, sette giorni dopo i traumi catalani). L’India sarà tuttavia un terreno inesplorato, senza alcun riferimento. Nei prossimi giorni sarà fondamentale adattarsi al meglio alle criticità proposte da una pista totalmente sconosciuta. La moto è la stessa per entrambi, ai piloti e agli ingegneri che li seguono il compito di trovare il set-up più efficace per rendere al 100% del proprio potenziale.

A proposito di 100%, la speranza è che Bagnaia possa esserlo dal punto di vista fisico. In Catalogna ha accusato solo contusioni, un mezzo miracolo alla luce della violenza dell’highside e dell’investimento immediatamente seguente. Cionondimeno, anche la “banali” botte possono richiedere più di tre settimane per essere completamente riassorbite, soprattutto se sono estreme, come quelle del Montmelò.

Infine, merita una citazione Marco Bezzecchi. In campionato, il riminese è scivolato a -65 da Bagnaia e a -29 da Martin, ma i punti in palio sono ancora tantissimi. La rivelazione è della stagione 2023 è “al gancio”, ma ancora in corsa per il titolo. Affinché la sua candidatura iridata non tramonti definitivamente, per lui sarà però necessario cominciare a recuperare terreno, magari proprio dall’India, ancora misteriosa. L’enigma sarà risolto da qui a domenica, quando si capirà se le carte verranno rimescolate, oppure se gli status saranno confermati.

Foto: La Presse

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