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Olimpiadi Parigi 2024: il CIO vuole mettere al bando l’Iran per discriminazione contro le donne nello sport

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Il CIO vuole mettere al bando l’Iran dai Giochi di Parigi 2024 per discriminazione contro le donne nello sport, circostanza che comporterebbe la violazione della Carta Olimpica: il pugile Mahyar Monshipour e la premio Nobel per la pace Shirin Ebadi fanno parte di un gruppo che a luglio ha inviato una lettera al CIO esortandolo all’azione contro l’Iran.

Secondo quanto riportato da Inside The Games, la lettera chiedeva al CIO il bando per l’Iran dai Giochi o almeno che il Comitato Olimpico Nazionale della Repubblica Islamica dell’Iran venisse escluso da boxe, beach volley, ginnastica, nuoto e lotta, dove le donne iraniane non possono gareggiare a causa delle regole imposte dal regime islamico.

Per questi motivi l’Iran avrebbe violato le disposizioni della Carta Olimpica, secondo cui “la pratica dello sport è un diritto umano” e che non deve esserci “discriminazione di alcun tipo, in particolare per motivi di razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altro status“.

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Il gruppo inoltre starebbe lavorando ad un’azione legale che vorrebbe portare la questione davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport, il TAS di Losanna, infine è stata lanciata anche una petizione. Per quanto esposto, la situazione delle donne in Iran è simile all’apartheid sessuale, poiché vi sono parallelismi con il Sudafrica, che è stato escluso dalle Olimpiadi dal 1964 al 1988 a causa della sua politica di segregazione razziale.

Foto: UWW

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