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Perché i giocatori del Milan sono sotto inchiesta? I cori anti-Juve e il video sotto esame

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Il Milan chiude la sua prima parte della Serie A 2023-2024 con tre match di ottimo livello, altrettanti successi contro Bologna, Torino e Roma, e la sensazione che la squadra di mister Stefano Pioli abbia accelerato i tempi rispetto al previsto. Una rosa completamente rinnovata, specialmente tra centrocampo e attacco, ma che sembra già avere trovato giusti automatismi e chimica di squadra.

Un ottimo viatico in vista del prosieguo del campionato che, nel caso dei rossoneri, parlerà addirittura di derby dopo la sosta per le nazionali. Ma, subito dopo il successo in casa della Roma di venerdì sera, il Milan ha fatto, suo malgrado, notizia anche per un altro aspetto. Se, infatti, dentro al campo la pattuglia di mister Pioli ha davvero impressionato, fuori dallo stesso è arrivato quello che si può definire un “passo falso”. 

La Procura della FIGC ha deciso, infatti, di aprire un’inchiesta sui cori che i giocatori rossoneri hanno intonato sul pullman dopo la vittoriosa trasferta di campionato contro la Roma. Cori contro la Juventus che, particolare non secondario, sono stati resi pubblici tramite gli account Instagram di Rafael Leao (e anche qualche altro compagno) e hanno subito fatto discutere.

Il coro incriminato, una vera e propria caduta di stile, recitava “Chi non salta è un gobbo juventino” sulle note della canzone dei “Ricchi e poveri”, ovvero “Sarà perchè ti amo”. Un coro che spesso viene intonato dalla curva rossonera, e non solo, e che ora ha fatto aprire una inchiesta della Procura della FIGC.

Una cosa sono i tifosi, una cosa sono i professionisti. Nel calcio italiano si è sentito di ben peggio, sia ben chiaro, ma il regolamento parla chiaro. Cosa potrà capitare al Milan? Non più di una piccola multa e una sicura tirata d’orecchie da parte della dirigenza rossonera, con la richiesta di evitare altri “scivoloni” simili. Quando ti chiami Milan, certe cose sarebbero meglio da evitare…

Foto: LaPresse

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