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Rugby, un lungo stop per l’Italia tra la prima e la seconda partita dei Mondiali. Forma da trovare per i primi di ottobre?

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Manuel Zuliani

Si disputa questo fine settimana il secondo turno della Rugby World Cup, con le squadre che ancora devono esordire che scenderanno in campo, mentre per molte formazioni sarà già il secondo impegno iridato. Non ci sarà, però, l’Italia, che dopo aver esordito contro la Namibia sabato scorso tornerà in campo solo mercoledì prossimo, quando affronterà l’Uruguay. Un calendario, quello azzurro, che potrebbe favorire i ragazzi di Crowley?

La prima premessa da fare è che, pensando a un’ipotetica lotta per i quarti di finale, l’Italia ha avuto un calendario favorevole, affrontando le due formazioni più “deboli” a inizio torneo, per poi giocarsi tutto nei match finali. Questo significa avere 160 minuti di rugby giocato nelle gambe, aver potuto lavorare sugli schemi, correggere gli errori per quando si giocherà contro Nuova Zelanda e Francia.

A ciò si aggiunga che il lungo stop dopo la prima partita permette di arrivare al meglio al secondo appuntamento contro l’Uruguay. Di contro, però, le sfide contro Nuova Zelanda e Francia vedranno gli azzurri tornare in campo con meno giorni di riposo rispetto alle dirette avversarie. Gli All Blacks, infatti, giocheranno domani, 15 settembre, per poi aspettare il 29 settembre per affrontare gli azzurri. I Bleus, invece, giocheranno il 21 settembre e poi si riposeranno fino al 6 ottobre, quando sfideranno l’Italia.

Sarà fondamentale, dunque, per gli azzurri uscire dal match di Lione contro la Nuova Zelanda senza portarsi dietro gli strascichi della partita in vista del match con la Francia. In ogni caso, va sottolineato come gli azzurri non giocano mai due partite troppo ravvicinate e le lunghe pause prima dei due match decisivi potranno permettere alla squadra di arrivare a questi appuntamenti cercando la forma migliore.

Foto: LaPresse

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