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Ryder Cup 2023: gli Stati Uniti ai raggi X. Scheffler il leader di una squadra di stelle

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Mancano ormai pochi giorni all’inizio della 44a edizione della Ryder Cup, il torneo più amato e più iconico del panorama golfistico. La mitica sfida che metterà di fronte le rappresentative di Stati Uniti ed Europa verrà disputata per la prima volta su suolo italiano, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, Roma.

Il Team USA sbarca in Italia con l’intenzione di mantenere la coppa nella propria bacheca, ma per farlo dovrà vincere in terra europea per la prima volta dal 1993. Da allora mai gli USA hanno vinto per due edizioni consecutive e per riuscirci il capitano Zach Johnson avrà a disposizione la solita collezione di stelle. Andiamo a conoscere i 12 componenti del team a stelle e strisce.

RYDER CUP 2023: IL TEAM USA AI RAGGI X

SCOTTIE SCHEFFLER: il numero 1 al mondo. il giocatore che nelle ultime due stagioni si è dimostrato semplicemente il più forte di tutti. Una costanza di rendimento da fare spavento, una capacità di adattarsi ad ogni tipo di percorso che appartiene solo ai più grandi. Nel 2021, alla sua prima convocazione, fu già importante, quest’anno gli aspetta un ruolo da trascinatore che sembra pronto a prendersi.

WYNDHAM CLARK: il vincitore degli ultimi US Open si è guadagnato la sua prima convocazione con una stagione assolutamente stellare. I tanti risultati di prestigio e le due vittorie l’hanno portato per la prima volta anche nella top10 dell’ordine di merito mondiale (ora è 10°) ed è chiamato a difendere i colori del Team USA, dove le pressioni non mancheranno.

BRIAN HARMAN: secondo rookie, secondo vincitore di un major in stagione. Certo il 36enne è un rookie atipico, proprio per la sua età e per i tantissimi “chilometri” già nel motore. Non solo la vittoria all’Open Championship nella sua stagione, caratterizzata da una costanza di risultati che non sempre gli era appartenuta. Qualificazione guadagnata sul campo e meritatissima per il mancino di Savannah, attualmente numero 9 del ranking.

PATRICK CANTLAY: un altro dei protagonisti della dominante vittoria del 2021 a Whistling Straits, dove chiuse con 3 vittorie ed un pareggio. Nonostante una stagione senza grossi acuti, Cantlay si è confermato nella ristretta elite del golf mondiale con prestazioni di altissimo livello lungo tutta l’annata che gli sono valsi la posizione numero 5 dell’ordine di merito e la qualificazione automatica.

MAX HOMA: il terzo rookie della lista è un altro che arriva alla prima partecipazione in Ryder Cup dopo aver scollinato la soglia dei 30 anni. Il salto di qualità fatto dal californiano nelle ultime due stagioni è sotto gli occhi di tutti, e sembra aver finalmente mantenuto le promesse fatte quando era ancora al college, dopo anni difficili. Una presenza fissa nella top10 dell’Official World Ranking, di cui occupa ora la 7a posizione.

XANDER SCHAUFFELE: il sesto ed ultimo ad essersi guadagnato la qualificazione grazie esclusivamente alle sue prestazioni è il Campione Olimpico di Tokyo 2021. Altro giocatore alla seconda apparizione, altro giocatore assolutamente chiave nella vittoria del 2021. Occupa al momento la posizione numero sei dell’ordine di merito mondiale e sarà uno dei leader del team.

BROOKS KOEPKA: senza dubbio la scelta più chiacchierata del capitano Zach Johnson, a causa della sua affiliazione con il circuito LIV. Con la “pace fatta” tra PGA e sauditi, la selezione di Koepka è sembrata assolutamente naturale. Ha mancato di un soffio la qualificazione automatica, pur giocando solo i major e vincendo il PGA Championship e sfiorando una clamorosa vittoria al Masters. Per l’attuale numero 17 al mondo (ex numero 1) si tratta della quarta partecipazione ed ha già due vittorie in bacheca.

JORDAN SPIETH: nonostante i soli 30 anni, nonostante sia più giovane di due dei debuttanti di questo team USA, Spieth arriva alla sua quinta partecipazione alla Ryder Cup, torneo di cui è ormai assoluto veterano. Chiamata assolutamente scontata la sua, tanto per il livello di gioco quanto per leadership e carisma. Un altro ex numero 1 al mondo che occupa ora la posizione numero 12 del ranking.

COLLIN MORIKAWA: le ultime due stagioni del californiano non sono state scintillanti e travolgenti come le due precedenti, quelle che avevano consegnato al mondo del golf un fenomeno assoluto in grado di battere ogni record di precocità. Nonostante questo rimane uno dei giocatori più forti al mondo, numero 19 dell’ordine di merito mondiale, ed una presenza imprescindibile per gli Stati Uniti e per Zach Johnson.

SAM BURNS: il quarto ed ultimo rookie del team a stelle e strisce. Dopo un 2022 folgorante, nell’ultima stagione ha leggermente calato nel rendimento, vincendo però l’ultima edizione del WGC-Dell Technologies Match Play, torneo che usa il format del match play proprio come la Ryder Cup. Occupa la posizione numero 20 del ranking dopo essere riuscito anche ad entrare in top10 lo scorso anno.

RICKIE FOWLER: una selezione di Johnson che solo fino a pochi mesi fa sarebbe stata assolutamente impensabile. Lui che nel 2010 diventò il più giovane mai chiamato in Ryder per il Team USA, il ritorno nella squadra sembrava un miraggio dopo essere stato escluso anche nel 2021. Invece dopo stagioni difficili, Fowler è tornato ad esprimersi sui suoi livelli, tornando al successo e risalendo fino alla posizione numero 25 del ranking. Una storia di rinascita che ha in questa chiamata uno splendido lieto fine.

JUSTIN THOMAS: anche per lui una chiamata che ha rischiato seriamente di non arrivare. “JT” non sta certo vivendo la sua miglior stagione, con tanti tagli mancati in tornei importanti e prestazioni sotto i suoi eccezionali standard. Il capitano statunitense non ha però voluto privarsi di uno che nelle due precedenti apparizioni ha mostrato un carattere ed una qualità da primo della classe.

Foto: LaPresse

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