Golf

Ryder Cup 2023: perché Tiger Woods non ci sarà. Quali saranno le punte della squadra americana

Pubblicato

il

Sarebbe quasi superfluo, inutile e tanti altri aggettivi diversi, ricordare le gesta di Tiger Woods in qualunque luogo del golf sia capitato. 15 Major, 82 vittorie sul PGA Tour, l’ultima delle quali arrivata (per ora) in Giappone, Zozo Championship 2019. Le sue 683 settimane (non consecutive) al numero 1 del mondo, collezionate tra il 1997 e il 2014, fanno capire cosa sia Tiger per questo sport.

Eppure, non è mai stato quel che si potrebbe definire un uomo Ryder. I numeri stanno lì a dimostrarlo: il suo record tra foursome, fourball e match singoli dice 13 vittorie, 21 sconfitte e 3 pareggi. Non è l’unico grande ad aver faticato nella sfida Europa-USA, ma senz’altro è un caso particolarmente fragoroso. I suoi migliori anni sono stati 2006 e 2010, mentre l’ultima apparizione, quella di Parigi 2018, si è risolta con uno zero che mal si addice alla sua aura.

Dopo otto partecipazioni da giocatore ed una da vicecapitano (2016), questa volta Tiger non c’è. E, del resto, la sua situazione impedirebbe anche un impiego ad alto livello. Dopo il Masters ad Augusta, infatti, non ha più preso il via in alcun torneo: il fatto che abbia preso il via solo in quattro Major e al Genesis Invitational 2023 ha fatto sì che, nel ranking mondiale, scendesse al numero 1241. Qualcosa di irreale, per un uomo che ha attorno un’aura che forse nessuno ha allo stato attuale.

Ryder Cup 2023: tutto pronto per l’inizio a Roma. L’Italia è con gli occhi del mondo addosso

Data la sua lunga assenza causata dai postumi tanto dell’incidente stradale del 2021 quanto dei guai alla schiena che non se ne sono mai andati, neanche le scelte di Zach Johnson lo hanno visto avere spazio in squadra. E nemmeno come vicecapitano: ha bisogno del suo spazio, e al momento la sua priorità è il recupero. Del resto, lo stesso Johnson, più volte interpellato, ha cercato di togliere i riflettori dall’assenza più importante, che è tale anche perché era noto che si sarebbe provato, chiaramente ove possibile, a dare spazio anche a lui nel team.

Ad ogni modo, non sarebbe stato comunque lui l’uomo di punta del Team USA. Oggi il gruppo a stelle e strisce ha ben altre figure: è Scottie Scheffler il numero 1 del mondo che sta dimostrando di meritare la sua posizione a suon di risultati. Ed è anche la coppia Brooks Koepka-Jordan Spieth, due che sanno come si vincono i match in Ryder. Senza dimenticare che Collin Morikawa, vista la performance di Whistling Straits 2021, sembra candidato a diventare figura importante. Quel che è già Justin Thomas, il cui attuale ruolino dice 6 match vinti, 2 persi, 1 pareggiato. Tutta da verificare la questione dei due nuovi campioni Major dell’anno, Wyndham Clark e Brian Harman, al loro esordio assoluto.

Foto: LaPresse

Exit mobile version