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Ryder Cup 2023, Scheffler: “Sento un peso diverso rispetto a due anni fa”, Koepka: “Atmosfera migliore rispetto al passato”
Mancano ormai meno di 48 ore all’inizio della Ryder Cup 2023 ed al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio sono terminate le conferenze stampa dei giocatori protagonisti. Questi i passaggi più interessanti per quanto riguarda gli otto giocatori del Team USA che hanno parlato oggi ai microfoni.
Il leader tecnico della squadra a stelle e strisce, Scottie Scheffler, ha parlato del suo ruolo, diverso da quello avuto nel 2021: “Due anni fa avevo ancora molto da dimostrare, mentre quest’anno arrivo da vincitore major e sento di avere un peso diverso. In ogni caso è solo la mia seconda Ryder Cup e c’è chi ha più esperienza di me. Il nostro leader rimane il capitano, che è il nostro punto di riferimento e quello che prenderà le decisioni importanti”.
Tra gli uomini di maggior carisma ed esperienza c’è senz’altro Brooks Koepka: “In questo gruppo c’è un’atmosfera diversa rispetto al passato. Forse abbiamo imparato dal passato e i capitani sono più in grado di gestire i vari giocatori. Ognuno di noi è diverso e per ora ci è stato permesso di mostrare le nostre individualità. Ci troviamo bene insieme, probabilmente ci divertiamo anche di più rispetto al passato”.
Anche Collin Morikawa era parte del team che trionfò nel 2021 a Whistling Straits: “Il rough sarà molto duro ma è messo meglio di quando siamo arrivati qui due settimane fa. Ci sono diverse buche corte e credo che i par 5 diano grosse possibilità di fare la differenza. L’obiettivo è vincere ancora, non c’è una sensazione più bella nel golf”.
Un raggiante Rickie Fowler ha parlato delle sue stagioni difficili e delle sensazioni di tornare nel team USA: “La Ryder Cup è sempre stata nei miei obiettivi, anche nei momenti più difficili quando sembrava francamente un miraggio. Sapevo che sarebbe dipeso dal mio gioco, se fossi riuscito a raggiungere una serie di obiettivi, anche la convocazione sarebbe arrivata”
Spazio anche ai quattro rookie del team, a partire da Brian Harman, che ha parlato dei possibili accoppiamenti per i primi giorni: “Non invidio Zach Johnson ed il suo compito di capitano. Io sarei contento di giocare con ognuno dei miei compagni, sono tutti estremamente talentuosi. Le decisioni vanno prese in base a tanti fattori, non è facile”.
Interessante poi anche l’intervento di Max Homa: “Credo che avere una buona atmosfera nel team sia importante. Il golf sa essere uno sport molto solitario, talvolta anche egoista. Per quanto un altro giocatore sia mio amico, in un torneo normale ti trovi sempre a sperare che faccia peggio di te. Qui invece subentrano dinamiche differenti e credo che sia una cosa molto bella”.
Prima chiamata anche per Sam Burns, che ha parlato dell’importanza dei tifosi: “Credo che molti statunitensi viaggeranno per essere al nostro fianco. Ovviamente non saranno in maggioranza ma sarà importante per noi il loro supporto. Proveremo anche a prendere forza dall’ambiente ostile in cui ci troveremo. Siamo pronti alla sfida”.
Infine, queste le parole di Wyndham Clark, alla prima volta in assoluto in maglia USA: “Fortunatamente conosco bene già molti dei giocatori del team e poi nei primi appuntamenti e nel lungo viaggio per arrivare mi sono trovato a legare molto anche con chi meno immaginavo. Il momento in cui ho accumulato i punti necessari per essere parte del team è stato incredibile e surreale, faccio ancora fatica a crederci”.
Foto: LaPresse