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US Open 2023, Matteo Arnaldi il sottovalutato. Ha smentito tutti con abnegazione e ambizione

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Il sesto giorno degli US Open ci dà una nuova conferma di tutto il valore di Matteo Arnaldi. Il ragazzo di Sanremo è tra i migliori sedici a Flushing Meadows, battendo Cameron Norrie in maniera netta, quasi irrisoria: un 6-3 6-4 6-3 che sottolinea come l’azzurro sia cresciuto nel corso dell’ultimo anno, diventando un giocatore sempre più pericoloso per tutti.

Il successo odierno non è frutto di una prestazione estemporanea, in cui gli sono entrati vincenti impossibili o in cui il suo avversario faceva fatica a tenere lo scambio. Ma l’impressione, poi confermata dalle parole post partita, è che Matteo abbia seguito perfettamente il piano partita messo a punto nelle ore precedenti, approfittando del suo gioco ‘a tutto campo’: oggettivamente, non sembra esserci un qualcosa che non sappia fare in mezzo al campo, e proprio in virtù di questo sta ottenendo degli ottimi risultati. 

La sua crescita è stata vertiginosa. Partito da numero 134 al mondo, l’aria di primavera lo ha fatto definitivamente sbocciare. Debutto vittorioso a Barcellona, terzo turno a Madrid battendo Casper Ruud e secondo a Roma, dandogli così lo sprint necessario per capire che sì, la strada fosse quella giusta. E continuando su questa strada, i risultati sono continuati ad arrivare, tra cui la bella semifinale ad Umago, con una tecnica ed una sfrontatezza non comune. 

E così, anche l’Italia ha iniziato a parlare molto più spesso di lui. Quando si parla di tennis nel Bel Paese, i nomi più gettonati sono quelli di Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini o Lorenzo Sonego. Addirittura, fino a gennaio il suo non era nemmeno considerato un profilo tra quelli che potesse esplodere, gli esperti hanno sempre puntato le proprie fiches sul talento di Luca Nardi, Giulio Zeppieri e Flavio Cobolli, sulla volontà di Francesco Passaro. Insomma, Arnaldi era considerato un giocatore ‘da retrovie’. Smentendo tutti, con abnegazione e tanta ambizione.

Matteo è difatti salito di gradino in gradino, ponendosi un obiettivo sempre più grande con il passare del tempo. Poco meno di due anni fa dichiarava di voler entrare tra i migliori 150 al mondo, riuscendoci a fine 2022. Poi ha scelto di puntare progressivamente alla top 100 e adesso alla top 50, obiettivo raggiunto proprio con il successo con Norrie, poiché da lunedì sarà il nuovo numero 47 del mondo.

Forse il suo segreto è proprio questo, porsi sempre un limite da raggiungere e provare a superare. Anche in questo US Open lo ha fatto, come dichiarato in conferenza stampa. ‘Appena ho visto il tabellone, il mio obiettivo era quello di arrivare agli ottavi con Alcaraz‘. Detto, fatto, caro Matteo. La sfida con l’iberico sarà un’ulteriore prima volta, una delle tante di questo 2023. Un match con il numero 1 al mondo, da prendere senza l’ansia del risultato e con leggerezza. Con la sua capacità di poter fare un po’ di tutto in mezzo al campo.

Foto: LaPresse

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