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US Open 2023, Novak Djokovic torna campione! Battuto Medvedev in tre set, arriva il ventiquattresimo Slam

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Novak Djokovic

Un successo come un deja vù, per entrare ancor di più nella storia. Novak Djokovic torna a vincere gli US Open a distanza di cinque anni e intasca il ventiquattresimo Slam della sua incredibile carriera, battendo Daniil Medvedev con il punteggio di 6-3 7-6 6-3, lo stesso punteggio con cui superò Del Potro nel 2018, e prendendosi la rivincita dopo quella beffarda sconfitta di due anni fa che gli negò il Grande Slam.. Un risultato che non racconta della durezza della sfida, più simile ad un incontro di boxe con le racchette, sublimato in un secondo set che rimarrà probabilmente negli annali. E dell’abilità strategica di Nole, che tra discese a rete e scambi estenuanti si è cucinato il russo, festeggiando nel migliore dei modi il ritorno al numero uno al mondo con cui aggiorna il record di settimane in cima al mondo, ben 390.

Ventiquattro, gli Slam da lui vinti: un’altra tacca nella sua legacy che lo interpone, probabilmente, come il giocatore più importante della storia del gioco. Un numero celebrato con una maglia speciale: un ‘Mamba Forever’ ritrae vicini il serbo e Kobe Bryant, con quel numero e quella Mamba Mentality che li accomuna. Se la seconda rimarrà per sempre, sul primo dato, quello del 24, non ne siamo così sicuri.

NOLE LO STRATEGA – I primi scambi testimoniano come siamo di fronte avanti ad un braccio di ferro e non ad un match di tennis. Si superano spesso i 20 colpi nello scambio, con i due che non mollano di un centimetro. Ma la frazione viene viziata dal break immediato concesso da Medvedev: prima una gran risposta di Nole, poi un doppio fallo permettono a Nole, che per sparigliare le carte usa spesso la carta del serve and volley, di volare avanti di un break e di mantenerlo seppur con qualche patema d’animo, con il russo che si porta per due volte a due punti dal rientro.

BOXE CON LE RACCHETTE – Il secondo set è un cazzotto in pieno volto per entrambi, della durata di un’ora e quarantacinque minuti. Nole sembra rinfrancato dal vantaggio e gestisce i primi tre turni di servizio a regola d’arte, al contempo Medvedev appare sempre in estrema difficoltà, dovendo raccapezzarsi sempre in qualche modo per potersi difendere ai vantaggi. Sino all’ottavo, durissimo gioco. Dove Djokovic sembra improvvisamente perdere energie, con il fondo del russo che invece viene sempre più fuori. Il serbo è bravissimo ad annullare la prima palla break concessa dopo quasi due ore di partita e anche a cancellare successivamente un set point all’avversario, venendo a capo di un servizio ballerino e salvandosi dal passante del moscovita che non entra di poco. Il tie break è parecchio intenso, si arriva sul cinque pari: servizio esterno del serbo, errore del russo ed il numero uno in pectore va avanti di due set.

E SONO VENTIQUATTRO – Ci vuole qualche minuto per iniziare la terza frazione, tra il toilet break di Nole ed il medical time out di Medvedev. Si vede come il serbo, ringalluzzito dall’aver vinto un durissimo secondo set, stia rischiando molto negli scambi, abbassando le traiettorie e cercando di andare ancor di più a rete per accorciare il tempo di gioco, e questo serve a mandare in bambola il russo, scosso dopo aver perso un set giocato quasi alla perfezione, che si fa il break da solo nel quarto gioco. Djokovic però, forse troppo convinto di essere ad un passo dal traguardo, abbassa la linea di guardia e regala il controbreak, ma punto nel vivo torna il solito killer: sul 30 pari del sesto gioco tira fuori un rovescio lungolinea da spellarsi le mani. Il punto dello strappo, altro break stavolta mantenuto a zero. Nole va vicino a chiuderla di nuovo al servizio dell’avversario, per poi poter esultare sul colpo in rete dell’avversario, commuovendosi ed abbracciando il suo angolo, compreso il possibile ‘imbucato’ Matthew McCounaghey e venendo celebrato da Flushing Meadows, che gli tributa tantissimi applausi sia al momento del successo.

Una partita in cui i due non si sono risparmiati, con Djokovic che, nonostante i sei doppi falli, ha concesso soltanto tre palle break in tutta la partita e chiude con un saldo positivi tra vincenti e non forzati. Ma soprattutto, gioca forse la sua migliore partita a rete della carriera, vincendone 37 dei 44 totali. Per la seconda volta in due anni, Nole va vicino al Grande Slam portandosi a casa tre Major. E, pensandoci, quest’anno lo ha mancato per un solo set, quel quinto perso a Wimbledon con Alcaraz. Ma a questo punto, non è che vorrà riprovarci?

Foto: LaPresse

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