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Volley, chi sono i giocatori della Polonia che affronteranno l’Italia. Squadra senza apparenti punti deboli

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Polonia volley

L’Italia affronterà la Polonia nella Finale degli Europei 2023 di volley maschile, che andrà in scena sabato 16 settembre al PalaEur di Roma. La nostra Nazionale andrà a caccia dell’ottavo titolo continentale della propria storia e sarà spinta dal pubblico nel palazzetto della Capitale, ma dovrà inventarsi una nuova magia contro i biancorossi, già sconfitti dodici mesi fa nell’atto conclusivo dell’ultima rassegna iridata. I Campioni del Mondo e d’Europa saranno chiamati a fronteggiare un avversario di rango elevato, forte in tutti i fondamentali e difficile da arginare.

La Polonia ha conquistato il titolo europeo soltanto nel 2009 e ha perso cinque finali consecutive tra il 1975 e il 1983 contro l’allora imbattibile Unione Sovietica. I biancorossi hanno vinto i Mondiali nel 2014 e nel 2018, mentre l’anno scorso persero l’atto conclusivo proprio contro l’Italia a Katowice. Il gioco espresso durante questi Europei non è sempre stato spumeggiante, ma i risultati ottenuti parlano chiaro, anche perché ottenuti contro avversarie di un certo calibro: 3-1 all’Olanda nella fase a gironi (oltre ai comodi 3-0 contro le modeste Repubblica Ceca, Macedonia del Nord, Montenegro e Danimarca), poi un triplo 3-1 nella fase a eliminazione diretta contro Belgio, Serbia e Slovenia.

La stella assoluta è Wilfredo Leon, ritenuto da più parti uno dei giocatori più forti al mondo. Lo schiacciatore, attualmente in forza a Perugia con cui ha vinto meno di quanto ci si potesse aspettare, si è scatenato tra quarti di finale e semifinale (3-1 contro Serbia e Slovenia), trascinando la sua Nazionale a questo atto conclusivo dopo che nel 2022 aveva dovuto rinunciare ai Mondiali poiché in recupero da un infortunio. Il martello è in grado di indirizzare le partite dall’alto di un’enorme incisività al servizio e di una verve offensiva fuori dal comune: occorrerà davvero arginarlo in tutti i modi possibili per limitare le speranze della Polonia.

Il CT è Nikola Grbic, che da giocatore della Jugoslavia vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney 2000 e gli Europei 2001. Da allenatore si è seduto sulle panchine di Perugia (2014-2015 e 2021-022) e Verona (2016-2019), ha guidato la Serbia dal 2015 al 2019 ed è il Commissario Tecnico della Polonia dal 2019: lo scorso anno conquistò l’argento ai Mondiali e il terzo posto in Nations League.

Il palleggiatore Marcin Janusz è spesso sottovalutato, ma in realtà è uno dei migliori registi in circolazione perché risulta molto preciso, solido e concreto. D’altronde il 29enne ha vinto le ultime due Champions League alla guida dello ZAKSA Kedzierzyn-Kozle ed è ben conosciuto da tanti giocatori italiani (quelli di Trento su tutto) che lo hanno incrociato più volte nelle fasi decisive della competizione per club.

Anche lo schiacciatore Aleksander Sliwka, fedele spalla di Leon, è in forza allo ZAKSA e si distingue in virtù di grandi doti difensive oltre che per la capacità di pungere con dei mani-out mortiferi. Sulla carta la coppia Leon-Sliwka giocherà titolare contro l’Italia, ma Grbic ha portato cinque schiacciatori a questi Europei con l’intento di avere a disposizione più soluzioni di gioco a seconda dell’avversario, sfruttando a seconda delle occasioni i punti di forza di ogni attaccante tra ricezione e fase offensiva. Bartosz Bednorz (anch’egli uomo dello ZAKSA) e Tomasz Fornal (Jastrzebski Wegiel) sono delle validissime alternative, tra l’altro Fornal ha giocato l’ottavo di finale contro il Belgio alternandosi con Kamil Semeniuk, conosciuto dagli appassionati italiani perché milita a Perugia proprio accanto a Leon.

La decisione di portare cinque martelli non è così comune (anche se meno rara rispetto al recente passato), ma non è l’unica particolarità di questa Polonia. Rispetto allo scorso anno si è ormai accantonato il micidiale opposto Bartosz Kurek (strepitoso nei trionfali Mondiali), diventato riserva di Lukasz Kaczmarek. Il 29enne bomber dello ZAKSA, anch’egli vincitore delle ultime tre Champions League, si distingue per la sua rilevante precisione in attacco (sempre oltre il 50% tra quarti e semifinale) ed è in grado di dettare legge a muro (sei stampatone nell’ottavo contro il Belgio).

Sono indubbiamente meno impressionanti i centrali Norbert Huber e Jakub Kochanowski, ma si tratta di nomi di lusso che giocano in Nazionale da tempo e che si sono sempre fatti apprezzare (Hubert ha lasciato lo ZAKSA per il Wegiel, Kochanowski è all’Asseco Resovia). Il libero è Pawel Zatorski del Resovia: è da prendere con le pinze, ma è meno talentuoso di Balaso.

Foto: Photo LiveMedia/Domenico Cippitelli

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