Pallavolo
Volley femminile, perché Julio Velasco potrebbe essere l’uomo giusto per ricostruire l’Italia dalle macerie
Una cosa è certa: così non si andrà avanti, forse non solo dal punto di vista tecnico. Il fallimento totale della linea condivisa tra Mazzanti e la Federazione per la gestione della Nazionale azzurra farà saltare teste, quante lo sapremo solo dopo il Consiglio Federale. Ad errori (tanti) non potranno essere sommati altri errori, per cui, per sostituire Mazzanti la cui posizione di allenatore della Nazionale Italiana è compromessa, servono certezze, serve uno staff tecnico forte in grado di ricompattare l’ambiente, di riportare la giusta serenità, di gestire al meglio la marcia di avvicinamento (e, ahinoi anche di qualificazione) ai Giochi di Parigi, dopodichè potrà essere tirata una riga per eventuali altri progetti.
Il nome sulla bocca di tutti, non a caso, è quello di Julio Velasco. Se ne parlava con insistenza già prima, durante e dopo l’Europeo e da domenica alle 22.30 è il candidato numero uno a sostituire Mazzanti sulla panchina azzurra. Velasco ha già guidato la Nazionale italiana con alterne fortune dal 1996 al 1997 e la prima motivazione che potrebbe spingerlo ad accettare è tentare ancora una volta di conquistare l’oro olimpico con una Nazionale italiana dopo il flop di Barcellona e l’argento di Atlanta che lo portò a dare l’addio alla Nazionale maschile.
Velasco è l’uomo giusto perchè è una delle personalità più autorevoli della pallavolo italiana e con lui non possono esistere storie. L’Olimpiade fa gola a tutte le giocatrici e la chiamata alle armi di un nuovo allenatore rimette tutti sullo stesso piano, tirando una riga su quello che è accaduto finora. Si tratta di stilare un regolamento adeguato ad una squadra nazionale che nessuno può e deve infrangere e Velasco è anche la persona adatta, in grado grazie alla sua esperienza e autorevolezza, per tenere a distanza di sicurezza i vari personaggi che gravitano attorno alle giocatrici che possono creare turbativa al gruppo per salvaguardare le esigenze di chi scende in campo. Chi accetta deve stare alle regole, chi non accetta non farà parte della Nazionale per scelta sua, pagando poi le conseguenze di questo rifiuto, prima fra tutte non partecipare alla vera festa dello sporto che risponde al nome di Giochi Olimpici, a due passi da casa.
Questo sarà il primo compito del nuovo allenatore, al di là di chi sarà scelto. Dovesse essere Julio Velasco, i passi successivi saranno altrettanto importanti. Il tecnico argentino sta riprendendo contatto ora con il mondo del volley femminile, con l’esperienza sulla panchina di Busto Arsizio che arriva dopo la gestione a dir poco stellare del settore giovanile italiano maschile con una vera e propria rivoluzione, un lavoro capillare che ha portato a produrre giovani di altissimo livello che già stanno riempiendo tante caselle anche della Nazionale maggiore.
Velasco ha bisogno al suo fianco di uno staff tecnico che abbia ampia conoscenza del volley femminile internazionale e che lo metta in condizione di lavorare da subito al meglio con le ragazze, sia in fase di preparazione, tecnica e atletica, sia per la preparazione delle sfide che saranno decisive in VNL per la qualificazione olimpica (ma lì il tecnico avrà avuto diversi mesi per poter studiare bene le caratteristiche delle rivali). In più risulterebbe molto complicato arrivare a inizio maggio e dover, pronti via, assemblare la squadra senza che prima ci sia stato almeno uno (ma sarebbe meglio anche un paio) stage in cui Velasco e la squadra possano per qualche giorno prendere contatto tra di loro e iniziare a creare quell’amalgama che sarà importantissima nell’estate 2024.
Foto Lapresse