Pallavolo
Volley femminile, quale futuro per l’Italia: ciclo di Mazzanti finito, Velasco sullo sfondo?
Arriverà, inevitabile, nei prossimi giorni, l’esonero di Davide Mazzanti da allenatore della Nazionale azzurra. La sconfitta nel Preolimpico è la goccia che farà traboccare un vaso che era già colmo da tempo e che non avrebbe avuto bisogno di tutte queste gocce che hanno bagnato la lunga estate italiana del volley femminile. Un’insieme di scelte e di eventi non certo dettati dal caso che evidenziano una incapacità di base nel gestire un gruppo tutt’altro che semplice sul quale si poteva sicuramente lavorare un po’ meglio in termini di rapporti e regole.
Queste ultime, rapporti e regole, oltre che un’organizzazione tattica e un lavoro tecnico più efficaci, saranno i punti da cui ripartire per chi arriverà. Serve un personaggio forte, al di sopra delle parti e delle correnti, capace di usare il pugno duro ma anche di regalare nuovo entusiasmo e prospettive a tutto il gruppo italiano: regole certe, capacità di dialogo, oltre a competenze tecniche e tattiche.
L’identikit porta come primo nome a uno degli uomini d’oro del volley azzurro, Julio Velasco, appena scelto da Busto Arsizio per rilanciare il progetto del club lombardo dopo un paio di stagioni non proprio da protagonista della squadra bustocca. Velasco si è tenuto la possibilità di uscire dal club in caso di offerta irrinunciabile e la possibilità di inseguire quell’oro olimpico che per due volte gli è sfuggito alla guida dell’Italia maschile, con la Nazionale femminile potrebbe rientrare nella categoria delle proposte irrinunciabili.
Velasco ha la personalità e l’esperienza per tentare di mettere a posto tutte le componenti della squadra azzurra: bastone e carota sono spesso stati i suoi cavalli di battaglia e qui c’è bisogno di entrambi per far tornare tutti a remare dalla stessa parte, partendo da una situazione di caos che è difficilmente paragonabile ad altre nella storia dello sport di squadra italiano.
Il candidato numero uno è lui e al momento non ci sono grosse alternative all’orizzonte. Lavarini, dopo il trionfo di Lodz, è saldo alla guida di una rediviva Polonia (dove, lo ricordiamo, l’alzatrice più forte del mondo, Joanna Wolosz, è rientrata grazie all’approdo del tecnico italiano), di Santarelli, ormai eroe nazionale in Turchia, non si parla neanche, Mencarelli potrebbe essere una soluzione interna che però non convince più di tanto, poi ci sarebbero altri nomi sul tavolo ma difficilmente saranno presi in considerazione. Non resta che attendere gli eventi: i prossimi giorni saranno decisivi in questo senso.
Foto Fivb