Pallavolo

Volley, la rivelazione di Mazzanti. Tra epurazioni e una rifondazione instabile dalle fondamenta

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L’Italia ha concluso con un mesto quarto posto gli Europei 2023 di volley femminile. La nostra Nazionale ha perso la semifinale contro la Turchia al tie-break dopo essere stata in vantaggio per 2-1 e 18-14, poi oggi è crollata con un secco 3-0 al cospetto dell’Olanda nella finale per la medaglia di bronzo. Il risultato è decisamente inferiore alle aspettative, visto che ci si presentava a questo appuntamento da Campionesse d’Europa in carica e che alla rassegna continentale erano oggettivamente presenti soltanto quattro formazione di una certa caratura tecnica.

Nei fatti questo gruppo è ai margini dell’Europa pallavolistica che conta: poco considerando il potenziale e il talento degli elementi a disposizione. Nelle ultime settimane si era discusso tanto riguardo alle scelte adottate dal CT Davide Mazzanti, culminate con la decisione di fare giocare Ekaterina Antropova come opposto titolare e di relegare Paola Egonu alla panchina, anche se la bomber veneta è poi entrata a partire dalla metà del secondo set contro le anatoliche.

Davide Mazzanti ha poi confessato quello che un po’ tutti avevano pensato nel corso dell’ultimo anno, dopo la medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali dodici mesi a cui avevano fatto seguito le note dichiarazioni di Paola Egonu. Il tecnico, finalmente, non si è nascosto: “Dopo il Mondiale non avevo la squadra in mano e con la Federazione abbiamo pensato a una strategia, che era rifondare una squadra e vedere il nostro livello. Siamo cresciuti fino ad arrivare alla partita con la Turchia dove ci siamo sciolti sul momento più bello e oggi c’è stata una partita non giocata“.

A cosa si riferisce? La rifondazione ha previsto l’esclusione dalle convocazioni di tre elementi di lusso, veterane di spessore che hanno contribuito in maniera importante ai risultati degli ultimi anni: il libero Monica De Gennaro (ancora una delle migliori al mondo nel suo ruolo), la centrale Cristina Chirichella, la schiacciatrice Caterina Bosetti. Si sono così definitivamente palesate crepe all’interno di questo gruppo ed è emersa una squadra scollata nei suoi elementi. Il nuovo corso è nato in accordo con la Federazione, che ha dunque scelto di puntare su Mazzanti e di consentirgli di formare il proprio gruppo a piacimento, preferendo il tecnico ad alcune giocatrici.

Una scelta che evidentemente non ha ripagato. Una “rifondazione” dietro a cui ci sarebbe anche la scelta di non puntare su Paola Egonu nel ruolo di titolare, ma di relegarla alla panchina preferendo Ekaterina Antropova come opposto. Altro punto interrogativo considerando quanto si è visto nella semifinale con la Turchia. Non c’è il tempo per resettare immediatamente visto che tra un paio di settimane andrà in scena il torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 (due posti in palio a Lodz, dove andrà in scena un round robin a otto squadre), ma poi occorrerà davvero ragionare a bocce ferme e capire cosa fare, perché questo percorso non sembra così convincente. Una pulce nell’orecchio vogliamo però lasciarla: in semifinale si era in vantaggio per 2-1 e 18-14, se Melissa Vargas non si fosse destata dal torpore staremmo facendo ugualmente questo discorso?

Foto: CEV

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