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Ciclismo

Vuelta a España 2023, percorso e tappe della terza settimana. Il terribile Angliru deciderà tutto!

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Sepp Kuss

La terza ed ultima settimana della Vuelta a España 2023 ci dirà chi vestirà la maglia roja a Madrid. Quattordici tappe di dominio Jumbo-Visma, con l’inatteso Sepp Kuss ad arrivare come leader della generale avanti a Primoz Roglic e Jonas Vingegaard. Sembra un discorso chiuso ai gialloneri, con un trittico di tappe che ridisegneranno immediatamente la classifica.

La ripresa delle ostilità ci regala subito un arrivo in salita, ma che pare più che altro un antipasto delle ultime giornate. Frazione breve, di 120 chilometri, un po’ mossa e la salita di Bejes nel finale, 4,8 chilometri all’8,8% medio con punte del 14 e del 15%: una salita sì cattiva, ma che non promette di regalare troppa battaglia. Soprattutto per ciò che ci aspetta il giorno dopo, quello dell’ineluttabile Angliru.

Che arriva sì in un’altra frazione abbastanza breve, ma assai più difficile della precedente. Prima l’Alto de la Colladiella, che è sulla carta al 7.8% al 7,1%, ma ci sono tratti costantemente in doppia cifra. A scaldare i motori prima del gigante della Vuelta il solito Alto del Cordal, 5,4 km al 9,2% composto da tre rampe in costante doppia cifra. Discesa e poi Angliru, con le sue pendenze cattivissime fino al 24% nella fase centrale ed un intero chilometro al 18% fino ai -2 dal traguardo.

Anche il giovedì si preannuncia da fuochi d’artificio in gruppo, con l’ultima vero tappone di montagna con arrivo a La Cruz de Linares. 4000 metri di dislivello, qualche rampa prima dell’Alto de las Estacas, di 5,1 km al 7,5%. La vetta più alta di giornata è il Puerto de San Lorenzo, all’8,6% ma diviso in tre tronconi costantemente in doppia cifra con vette tra il 15 ed il 16%. Ci sarà stanchezza, in gruppo, negli ultimi 90 chilometri ci sono Alto de Tenebredo (3,4 km al 9,5%) prima della doppia scalata al Puerto de La Cruz de Linares, con i primi cinque chilometri pesanti prima degli ultimi 1000 metri sull’8,5%.

La frazione di venerdì, il La Bañeza-Iscar, è un’occasione per i velocisti, ma anche per rifiatare in vista della penultima tappa, la Manzanares El Real-Guadarrama di 207.8 chilometri: non è una tappa di montagna, ma più vicina a una classica con tanti saliscendi con dieci GPM di terza categoria, una giornata in cui si può provare ad inventare qualcosa per guadagnare posizioni. Il preludio alla passerella di Madrid, che ci dirà quale sarà il Jumbo-Visma ad esultare in mezzo al podio della capitale iberica.

Foto: LaPresse

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