Ciclismo

Vuelta a España 2023, Remco Evenepoel alla deriva. Nelle corse a tappe ha ancora diversi problemi

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La tappa numero 13 della Vuelta a España 2023, la tappa regina, ha stravolto la classifica e ha dato verdetti che sembrano quasi definitivi. La Jumbo-Visma ha dominato, portando i suoi tre capitani nelle prime posizioni della genera, ma soprattutto, la tappa odierna è quella che ha visto Remco Evenepoel dire addio alle sue velleità di vittoria finale.

Il percorso durissimo di oggi prevedeva tre salite pirenaiche tra le più dure dell’intera edizione e si sapeva che avrebbe potuto mettere in difficoltà il belga, mai stato uomo da “tapponi” di montagna. Quello che era però difficilmente pronosticabile era vederlo alzare bandiera bianca dopo pochi chilometri di salita del Col d’Aubisque, solo la prima delle tre dure ascese.

Una crisi totale, difficilmente spiegabile nelle dimensioni e nella portata. Dopo 100 km di calvario, Evenepoel è arrivato al traguardo con 27′ di ritardo dal vincitore Vingegaard, scortato dai suoi compagni di squadra che poco hanno potuto fare se non offrire un supporto psicologico sulle dure pendenze del Tourmalet.

Rimandato dunque il bis alla Vuelta, mentre tornano i dubbi sull’attuale valore del belga nei Grandi Giri. Che lui sia un fenomeno non è in discussione, così come non è in discussione il fatto che una Vuelta l’abbia già messa in bacheca. Quello che però appare evidente è che abbia ancora molto da lavorare sulla tenuta, sul recupero, in cui sembra non essere ancora al livello dei migliori al mondo. 

Non bisogna certo dimenticare che Evenepoel, pur essendo in gruppo ormai da tanto, ha soli 23 anni. Per fare un confronto, alla sua età Vingegaard non aveva ancora debuttato in un Grande Giro, per non parlare di Roglic che non era ancora neanche un corridore professionista. Di tempo ne ha a disposizione, ma per ora, il confronto con i migliori del  lotto lo vede ancora partire qualche gradino indietro.

Foto: Vincenzo Izzo / Shutterstock.com

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