Ciclismo
Vuelta a España 2023, Sepp Kuss in calo. Rischia anche il podio?
Dopo un inizio clamoroso, condito anche da una vittoria di tappa (nell’ottava frazione), ora Sepp Kuss sta iniziando ad accusare la stanchezza alla Vuelta a España 2023, ultimo Grande Giro della stagione. Nelle ultime tappe di montagna, lo statunitense, che attualmente è ancora in maglia rossa, ha fatto vedere di essere via via sempre più in calo e, dopo la sua prova non di certo spumeggiante di oggi, adesso rischia seriamente di perdere posizioni.
A far preoccupare maggiormente Kuss è sicuramente il compagno di squadra Jonas Vingegaard, che nella tappa odierna ha fatto il vuoto nell’ultima salita ed è andato poi a vincere con 1’01” (più abbuoni) di vantaggio sul quartetto formato dallo sloveno Primoz Roglic, gli spagnoli Juan Ayuso ed Enric Mas e il russo Aleksandr Vlasov (da segnalare che prima di loro sono arrivati, con un ritardo tra i 43” e i 55”, Fisher-Black, Poels e Storer) e 1’05” sullo spagnolo Mikel Landa e, appunto, Kuss.
Classifica alla mano, ora l’attuale leader della classifica generale ha dunque soltanto 29” secondi di margine su Vingegaard e 1’33” su Roglic. Considerando che il danese ha dimostrato, soprattutto oggi, di essere in forte crescita, ci sono grandi possibilità che nelle prossime giornate Kuss possa perdere la maglia proprio per mano del suo compagno di squadra. Ma attenzione anche a Roglic, che, se in forma, potrà sicuramente recuperare parecchio terreno sul suo socio da qui alla fine.
Ecco quindi che, visto soprattutto l’andamento delle ultime tappe, non pare impossibile che Kuss possa scalare in terza posizione. Ciò che sembra più complicato, invece, è che lo statunitense possa scivolare fuori dal podio prima di domenica (giorno dell’ultima tappa). Infatti, il quarto in classifica, ovvero Ayuso, si trova attualmente a 2’33” dall’attuale leader, mentre il quinto, ossia Mas, paga in questo momento 3’02”: due ritardi di certo non banali e che, a meno di cedimenti verticali di Kuss, quasi sicuramente non verranno recuperati totalmente, anche perché di tappe dure non è che ne siano rimaste così tante (due, tre se si considera quella ondulata di sabato). Detto tutto ciò, ora non resta che aspettare ancora qualche giorno per scoprire come andrà a finire. La parola passa dunque alla strada: sarà lei che darà le risposte definitive a tutte le nostre domande.
Foto: LaPresse