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Atletica, Mattia Furlani: “Ho preso l’essere showman da Tamberi. Aggiungerò gare di velocità”
Mattia Furlani è stato premiato come miglior stella emergente d’Europa, un riconoscimento ricevuto sabato sera a Vilnius da parte di European Athletics. Il saltatore in lungo ha vinto gli Europei Under 20 a Gerusalemme, ha saltato 8.24 metri vincendo il Meeting di Hengelo e ha stampato un 8.44 ventoso a Savona, facendo capire che nel prossimo futuro potrà togliersi importanti soddisfazioni. Nel mezzo anche la partecipazione agli Europei Indoor, ai Mondiali outdoor e alla Coppa Europa.
L’azzurro è stato ospite ad Atletica Tv, il canale della Fidal, e si è soffermato proprio sul “Rising Star Award”: “A Vilnius sono stati due giorni perfetti, mi hanno trattato come un principe e non è stato un sogno soltanto per me, ma anche per chi mi ha accompagnato, mia mamma Khaty, mio fratello Luca. Questo premio mi rende fiero del lavoro svolto quest’anno: mia mamma ha dato il 100%, devo darle tutti i meriti. A casa parliamo di atletica 24 ore su 24, la amiamo, non possiamo stare senza”.
Il 18enne ha scelto il momento migliore di questa annata agonistica: “La Coppa Europa in Polonia. La prima Nazionale insieme a mia sorella Erika, la prima con Gimbo Tamberi da capitano, e sapete quanto abbia preso da lui nell’essere un po’ showman. E poi la vittoria di squadra e il mio secondo posto individuale, battuto soltanto da Tentoglou. Tra le gare principali dell’anno, ci metto dentro anche la vittoria in un meeting come quello di Hengelo: è stato un ‘clic’ dall’attività giovanile a quella assoluta”.
Il reatino ha già individuato gli aspetti in cui migliorare: “A livello tecnico la chiusura non è ancora delle migliori, l’entrata allo stacco si può rendere più veloce e poi la mia rincorsa è ancora di 16 passi più il preavvio e si può allungare: ho bisogno di una base di forza e potenza che mi permetta di reggerla“.
Gli obiettivi per la prossima stagione sono ben chiari, a cominciare dagli Europei di Roma e dalle Olimpiadi di Parigi 2024: “Voglio arrivarci in forma. Prima ancora farò i Mondiali indoor di Glasgow, quindi mi dedicherò alla stagione al coperto. Probabilmente nella prima gara tra gennaio e febbraio non mi vedrete nel salto in lungo: il prossimo anno aggiungerò gare di velocità, capiterà di vedermi più spesso nei 60 e poi all’aperto nei 100 e nei 200, consapevole che la velocità sia la base del lunghista, a differenza di quando ero un altista e non era la priorità. Sono comunque sicuro che il mio percorso debba essere da saltatore in lungo. Credo sia la scelta giusta per la mia carriera“.
L’azzurro ha parlato anche del record italiano, ovvero gli 8.47 metri raggiunti da Andrew Howe ai Mondiali di Osaka 2007: “Andrew è una stella. Gli ultimi complimenti glieli ho fatti io perché sta per diventare papà. È stato fondamentale per la mia carriera, per certi versi sto seguendo il suo stesso percorso. Mi scrive sempre, è un mio grande fan e io sarò per sempre suo fan“.
Foto: Grana/FIDAL