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ATP Anversa 2023: Luca Nardi, wild card e tempo che passa là dove Tsitsipas cerca riscatto
Una sorpresa importante è arrivata ieri dal tabellone principale dell’ATP 250 di Anversa, in Belgio. La chiave, naturalmente, è quella tutta italiana legata a Luca Nardi. Non ci saranno Jannik Sinner e Matteo Arnaldi, entrambi rinunciatari (molto) prima che il tabellone venisse compilato e protesi verso altri piani, ma si è riaperta per il pesarese la chance di giocare in un main draw ATP a tre anni di distanza da quella che, nei fatti, fu la prima volta: era numero 917 del ranking mondiale e mise alle corde l’americano Marcos Giron, prima che questi rimontasse e vincesse 4-6 6-4 6-1.
Il ventenne pesarese oggi è numero 133 del ranking ATP, e arriva da una stagione con alti (due finali Challenger, di cui una vinta in rimonta a Porto con il padrone di casa Joao Sousa, e la qualificazione al Masters 1000 di Montecarlo) e bassi (soprattutto dopo il successo portoghese, ma non solo). Il suo compito non sarà facile, perché dall’altra parte ci sarà un giocatore, Dominic Thiem, che non si è semplicemente limitato ad avere un rovescio a una mano molto amato. L’austriaco, infatti, ha spinto al limite il proprio io tennistico, ma questa spinta lo ha portato a un punto di rottura, due anni fa, che gli ha sostanzialmente impedito di riprendere la strada verso i più alti livelli, sebbene ora sia rientrato nei primi 80 e abbia giocato una finale a livello ATP.
A livello di tabellone principale ATP, sono due le vittorie finora conquistate: una è quella già citata di Montecarlo con il padrone di casa Valentin Vacherot (doppio 7-5; Lorenzo Musetti, nel derby, non gli lasciò poi neppure un game). L’altra, invece, è quella di Astana nel 2022: il torneo kazako era allora un 500, il successo arrivò con il russo Alexander Shevchenko e, al secondo turno, si regalò una bella sfida con Stefanos Tsitsipas, con il greco che ebbe bisogno di due tie-break per batterlo.
Proprio l’ellenico è in tabellone, e dalla stessa parte rispetto a Nardi, nell’evento di Anversa. Il suo vero problema è che, da dopo Wimbledon (ottavi) e Los Cabos (vittoria), Tsitsipas non sta più sostanzialmente indovinando alcun torneo, il che si riflette sul suo ranking mondiale (da domani sarà numero 7). Peraltro il suo percorso è ricco di insidie, dato che al secondo turno può trovare uno tra l’olandese Botic van de Zandschulp e soprattutto lo svizzero Dominic Stricker, che lo ha eliminato in rimonta agli US Open. E poi, naturalmente, qualora arrivasse una sfida contro Thiem sarebbe il segno di tempi che sono tornati solo quest’anno a Madrid, in cui è forse mancato davvero pochissimo alla resurrezione tennistica dell’austriaco.
Quello di Tsitsipas è certamente il tema maggiore in Belgio, ma non l’unico. Data la scelta particolare dell’organizzazione di concedere wild card (anche) a Nardi e all’estone Mark Lajal, coetaneo dell’italiano e con alle spalle una buona stagione Challenger, l’unico belga al via è David Goffin. In più, c’è un unico ex vincitore del torneo, e precisamente il primo: Richard Gasquet. I segnali lanciati dal francese non sono però così allegri; chissà se ci sarà modo per il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 2 del seeding, di trovare un corridoio favorevole. Occhi puntati anche sull’ungherese Fabian Marozsan, proveniente dai quarti a Shanghai; il suo debutto contro il peruviano Juan Pablo Varillas, decisamente meno pericoloso sul veloce rispetto al rosso.
Foto: LiveMedia/Roberta Corradin – LivePhotoSport.it