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ATP Pechino, Puppo esalta Sinner: “Mai avuto dubbi su di lui, percentuale di vittorie pazzesca. E la sua stagione deve ancora arrivare…”

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Jannik Sinner, Carlos Alcaraz

TennisMania, appuntamento condotto da Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport, il giornalista di Eurosport ha commentato l’esito della semifinale dell’ATP 500 di Pechino, in cui Jannik Sinner ha battuto l’iberico Carlos Alcaraz guadagnandosi l’accesso in finale, dove affronterà il russo Daniil Medvedev.

Un primo commento su Sinner-Alcaraz: “Casca, l’appuntamento tipico del martedì, in una giornata che non dimenticheremo, che il tennis italiano non dimenticherà, però non dobbiamo neanche secondo me troppo esagerare: godiamoci ovviamente il risultato che oggi ha ottenuto Jannik Sinner e che praticamente per tanti, anche suoi tifosi, era insperato, perché ieri leggevo commenti del tipo ‘Ah, è meglio che non giochi perché poi deve essere al meglio per Shanghai con quello che gli è successo, con questa settimana così difficile, come può battere Alcaraz?’ Il tennis è così. E comunque delle indicazioni, non voglio dire avvisaglie perché non è il termine corretto, ma comunque c’erano dei particolari. Io ieri alcuni li ho fatti anche notare. Sinceramente non mi spingo col dire che davo favorito Sinner prima della partita di oggi contro Alcaraz, però come avevo spiegato in Sport&Go, con Alessandro e con Giandomenico, oltre a Guido Monaco, facevo notare come comunque si porti dietro questa fasciatura alla coscia sinistra, Alcaraz, dalla stagione su erba, poi alle volte sul cemento prima dello US Open non so se l’avesse utilizzata sempre, però me la ricordavo già da prima di Wimbledon, perché nasceva da quei crampi che ha avuto, da quel momento difficile in semifinale contro Djokovic al Roland Garros“.

Gli aspetti da sottolineare della stagione di Sinner: “La statistica veramente importante in questo momento non è a mio avviso il numero di vittorie di Sinner, ma il numero di sconfitte, per due ragioni: intanto sono poche, e secondo, se voi andate a vedere, quello che mi fa pensare che ci sia, ma ovviamente c’è, a maggior ragione, margine, con tutto quello che è successo oggi, per chi non lo sapesse Sinner è il numero 4 del mondo, io sinceramente non sono tanto sorpreso, non mi sono mai mosso di un centimetro. C’erano quelli che continuavano a scendere, salire, scendere, salire sul famoso carro. Io son lì, non mi sono mai mosso. Quando l’ho visto la prima volta al Challenger di Bergamo ho avuto la sensazione che avesse questo potenziale qua e che potesse insieme a Berrettini, purtroppo senza calcolare magari tutte le sfortune in parte, ma anche poi gli infortuni, che non sono solo sfortuna, perché c’è una predisposizione fisica o anche comunque una cura che magari prima non era così, magari massimale verso la prevenzione, adesso sicuramente lo sarà di più per Berrettini, mi aspettavo che tutti e due potessero avere un livello simile e insomma, uno ha fatto finale a Wimbledon, quindi sicuramente il livello, quello di Berrettini, è simile a quello di Sinner, per essere competitivi in praticamente tutti i tornei a cui fossero stati iscritti. Questo io l’ho scritto credo dopo lo US Open di Berrettini nel 2019 mi pare, e purtroppo ci sono state varie vicissitudini, il Covid, i problemi che ha avuto, soprattutto Berrettini, legati agli infortuni. Alcaraz è arrivato al momento giusto saltando a piè pari il problema del Covid, in sostanza, invece Sinner ci si è trovato in mezzo, un po’ impantanato, e quindi anche per questo diciamo che la sua crescita, pur avendo due anni in più di Alcaraz, avendo cominciato seriamente a studiare il tennis molto dopo Alcaraz, è per questo che, diciamo, è un po’ indietro, poi ovviamente ribadisco che ci sono le categorie nello sport e Alcaraz, al di là del fatto che faccia fatica negli scontri diretti con Sinner, ha dimostrato, avendo vinto due Slam, di essere ancora in un’altra categoria ovviamente, che non è quella di Djokovic banalmente“.

Passando all’analisi numerica della stagione: “Le statistiche: Sinner è in corsa per fare la miglior stagione di sempre, di sempre, parlo numericamente, non di risultati pieni, perché ovviamente non ha vinto Slam e non li vincerà in questa stagione, ma numericamente non c’è dubbio, sta facendo la miglior stagione di un giocatore italiano, nell’era Open quantomeno, non mi spingo a Pietrangeli. Però quanti di voi sanno che chi finora detiene il maggior numero di vittorie, che andrebbero poi paragonate anche alle partite giocate ed alle sconfitte, è Sara Errani? Sara Errani viene poco calcolata, però ha lasciato parecchio il segno: intanto è stata numero 1 del mondo in doppio, ha vinto tutti i tornei dello Slam in doppio, ha fatto finale al Roland Garros e ha dei numeri in un paio di stagioni notevoli. Errani ha fatto tre stagioni meglio, finora, rispetto a Sinner: Errani ha 55 vittorie nel 2012 e 22 sconfitte, 49 vittorie e 24 sconfitte nel 2013 e nel 2015 48 vittorie e 28 sconfitte. Barazzutti ha fatto 54 vittorie nel 1978 con 28 sconfitte. Panatta, al massimo, la sua miglior stagione come numero di vittorie è stata quella prima famosa del ’76, cioè il ’75, con 53 vittorie e 28 sconfitte. Pennetta ha due stagioni consecutive sopra le 50 vittorie o comunque dalle 50 in su. In questa classifica non vi citerò Schiavone perché quando nel 2010 ha vinto il Roland Garros non ha vinto così tante partite. Pennetta: nel 2008 50 vittorie e 23 sconfitte, nel 2009 52 vittorie e 22 sconfitte. Roberta Vinci pure lei ha raggiunto 50 vittorie in una stagione. Io prima di andarmi a vedere questi dati non l’avrei detto. Sinner in tutto questo, è vero, ha tre stagioni con almeno 45 vittorie, ma adesso siamo al punto che ne ha vinte 47 nel 2021, 48 in questa stagione 2023 e 49 nel 2021. Mica male, direbbe qualcuno. Ma il dato più importante, ripeto, sono le sconfitte. Berrettini, vi dicevo 12 sconfitte nell’anno in cui ha incontrato spesso e non volentieri Djokovic negli Slam, quando ha fatto finale a Wimbledon, 41 vinte e 12 perse, è tanta roba: 77,36%. La percentuale di Jannik Sinner, che era già sopra il 78%, che è notevole, arrivando a 48 vittorie, e le partite sono 61: 78,68%“.

Sul livello di gioco espresso da Sinner in semifinale: “Poi c’è anche una domanda di Federico Militello, che è il direttore di OA Sport: Federico Militello dice ‘Come mai Sinner si palesa giocando questo tipo di tennis, spesso con Alcaraz?’, è capitato anche l’anno scorso soprattutto immagino lui faccia riferimento a quello, a Djokovic nel quarto di Wimbledon, ma tutto sommato anche l’ultimo set nella semifinale con Djokovic non è stato male, come livello di Jannik. E poi ovviamente ha espresso questo livello sul cemento nel Sunshine Double, a Indian Wells e Miami. Io aggiungo questo particolare: la sua stagione preferita non è ancora arrivata, ovvio a cosa mi riferisca, no? L’indoor, infatti lui parlando del torneo di Pechino ha detto ‘Queste sono condizioni che, visto che non c’è vento, sembra di giocare indoor’. Se lui dice così vuol dire che le condizioni per lui sono quelle ideali: oltre a Wimbledon sicuramente, e il Centrale, dove si trova benissimo, il suo contesto migliore è l’indoor. Cosa si gioca indoor oltre alle ATP Finals? La Coppa Davis. Perché fare tutto sto casino proprio in questo momento, quando era chiaro, io l’ho detto anche prima, che Jannik sta facendo una stagione esaltante. Poi nel tennis purtroppo da qui a domani non sappiamo cosa può succedere, ma anche in questa settimana l’ha dimostrato: sembrava il dramma più totale, ma è anche questo il bello di Sinner, che io ieri ho detto ‘teatrale’, ma non è che lui fa il teatro, è che quello che gli accade che diventa, come dire, particolare“.

Ritornando alla resa di Sinner con Alcaraz e Djokovic: “La domanda di Militello era: ‘Perché contro Alcaraz o Djokovic riesce ad esprimere queste grandi prestazioni tecniche e magari non sempre?’ Ci sono vari motivi, lui chiedeva se fosse un motivo mentale o fisico, secondo me sono anche i tabelloni. Bisogna essere onesti, allo US Open ha trovato Zverev che era in quel momento un avversario molto ostico da quello che ci aveva fatto vedere nei tornei prima e Medvedev uguale, poi ci sarebbe stato anche Alcaraz, insomma era un tabellone difficile. Dipende anche dai tabelloni, dipende anche dal fatto che secondo me qualche dubbio gli è venuto, soprattutto nella stagione su terra. E questi dubbi non gli hanno permesso magari di essere costante mentalmente, ma è un processo di crescita. Come ha spiegato giustamente Piatti, lui non è che salta la Davis, si prende quella pausa che gli serve per spirito di sopravvivenza, lo ha definito così Riccardo Piatti, ed ha ragione: il tennis di adesso, soprattutto dopo che si è usciti dal Covid, è molto più complicato, forse come non mai, anche nei tempi dei Big Three non hanno affrontato una situazione così anomala. E diciamocelo chiaramente, anche il fatto di tutto quello che sta succedendo nel mondo, ma soprattutto il Covid, che ha cambiato le abitudini, che può aver lasciato anche il segno in qualche giocatore, in qualche atleta, in qualche sportivo, è diverso rispetto a qualche anno fa. Pensavo fosse favorito Alcaraz, più che altro perché non conoscevo bene la condizione di Jannik, però ieri con Dimitrov lui alla fine si muoveva bene, nonostante avesse quella faccia molto asciutta, scavata, anche guardandolo in faccia oggi aveva proprio gli occhi scavati. Insomma, si vede che chiaramente ha dei problemi, che però è riuscito a gestire, perché lui ha questa forza, una qualità che non hanno in molti sinceramente, ha una resilienza notevolissima. Questo mi pare evidente“.

IL VIDEO DELLA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA

https://www.youtube.com/watch?v=bH8TAeBKcpM

Foto: LaPresse

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