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ATP Shanghai, nessuno dei primi 4 del seeding ai quarti. Non capitava da Roma 2005! Altro segno del cambiamento dei tempi
Nel Master 1000 di Shanghai, attualmente in corso di svolgimento, si è verificata una dinamica che nel tennis maschile non capitava da un’era geologica in termini sportivi. Nessuna delle prime 4 teste di serie ha raggiunto i quarti di finale. Bisogna scavare nelle profondità del tempo per ritrovare una situazione analoga in un torneo del medesimo livello. Si deve, infatti, tornare indietro di più di 18 anni!
È necessario risalire agli Internazionali d’Italia 2005, quando il nome “1000” non esisteva e si parlava ancora di “Masters Series”. Basta questo particolare a far capire quanta acqua è passata sotto i ponti da allora. Interessante notare come quel torneo di Roma avesse un tratto in comune con l’attuale Shanghai. Il numero 1 del ranking ATP, all’epoca Roger Federer, era assente.
Andy Roddick, sempre a disagio sulla terra battuta, fu sconfitto 6-7, 7-6, 6-4 da Fernando Verdasco negli ottavi di finale. Marat Safin, reduce dal trionfo all’Australian Open ma già alle prese con un acciacco al ginocchio, cedette 6-4, 6-3 a Nicolas Almagro al secondo turno. Gaston Gaudio, che in classifica beneficiava ancora dell’inattesa apoteosi parigina dell’anno precedente, fu schiantato 6-0, 6-1 da David Ferrer negli ottavi. Tim Henman, altro soggetto che sul rosso giocava “in trasferta”, perse a sua volta negli ottavi, 6-3, 3-6, 6-3 contro Dominik Hrbaty.
Ranking ATP, Jannik Sinner può perdere una posizione! Chi può superarlo a Shanghai
Da allora era cominciata una sequenza di 157 tornei, siano essi “Master Series” o “1000”, in cui almeno uno dei primi quattro del seeding aveva raggiunto i quarti di finale. Un filotto di diciotto anni e mezzo interrottosi ieri, quando Grigor Dimitrov ha sorprendentemente eliminato Carlos Alcaraz dopo che Daniil Medvedev, Holger Rune e Stefanos Tsitsipas avevano già tutti salutato la compagnia.
Altro segno del cambiamento dei tempi a cui sta andando incontro il tennis maschile. L’egemonia dei pochi, Big Three o Fab Four a seconda di come si volesse classificare Andy Murray, è passata di moda? La cristallizzazione dei valori diventerà un retaggio del passato? Ci sarà più fluidità al vertice e, di conseguenza, più opportunità per tutti?
Sarà questo il contesto in cui si muoveranno Jannik Sinner e tutti gli italiani venuti al mondo nel XXI secolo? Sarà normale rivedere dei 1000 senza big nelle fasi salienti, come talvolta accadeva negli anni ’90 o all’inizio del III millennio? Bisognerà dunque giudicare in maniera totalmente differente certe sconfitte inopinate nelle fasi iniziali dei tornei che contano? Tutti temi sui quali sarebbe doveroso riflettere.
Per la cronaca, il Master Series di Roma 2005 fu vinto dalla testa di serie numero 5, l’allora appena maggiorenne Rafael Nadal. Segno dell’imminente cambio dei tempi. Oggi, a Shanghai, di giovanissimi ancora in tabellone non ce ne sono. Il più giovane di tutti è Ben Shelton, che di anni ne ha 21. Altra situazione che denota come il tennis non sia più quello a cui ci si era abituati negli ultimi due decenni.
Foto: La Presse