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ATP Vienna, Jannik Sinner ha battuto Daniil Medvedev con le sue stesse armi: un dato emblematico
E sono due. Nell’ottavo incrocio della serie tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev si era curiosi di sapere se quanto accaduto a Pechino, all’inizio di ottobre, fosse l’eccezione che confermasse la regola o meno. Sì, perché prima della Finale dell’ATP500 in Cina, il 6-0 in favore di Daniil negli scontri diretti era emblematico del fatto che il russo fosse per Jannik una specie di “Nemesi”, ovvero un tennista contro cui il proprio gioco non funziona.
E così, come si è notato, nel torneo sul cemento asiatico Jannik aveva un po’ cambiato tattica, optando per un serve&volley costante, alla ricerca di scambi più rapidi e mettendo pressione Medvedev soprattutto per la sua posizione arretrata in campo. E così la vittoria del giocatore italiano è stata celebrata giustamente, ma c’era curiosità su come il russo avrebbe modificato il proprio assetto tattico sulla base di quanto accaduto nell’atto conclusivo in Asia.
Ebbene, il moscovita è stato in grado di disinnescare il gioco d’attacco di Sinner nella Finale di Vienna, trovando il modo sempre di rispondere in maniera efficace al servizio in slice del nostro portacolori. Dopo essere stato passato più di una volta, Jannik si è dovuto adattare alla situazione, scegliendo quindi la strada della pressione da fondo, ovvero il territorio di caccia di Medvedev, come anche il proprio ovviamente.
In questo contesto, la vittoria del tennista nostrano si è costruita proprio dal punto di vista della fisicità e della capacità di ribaltare lo scambio con il rovescio e il dritto lungolinea. Sovente, Jannik ha lasciato partire dei veri propri traccianti a spezzare lo scambio lungo le diagonali. Ed ecco che c’è un dato emblematico che descrive quanto si sta dicendo.
Ci si riferisce agli scambi superiori ai nove colpi e l’italiano ha totalizzato 36 punti rispetto ai 23 del russo. Un differenziale decisivo nel computo totale: 128 a 122 in favore di Sinner. In sostanza, Jannik è stato capace di abbattere il muro del russo e di prevalere proprio laddove in passato l’avversario si era rivelato imbattibile. Un aspetto che sicuramente conforta il giocatore nostrano per il futuro.
Foto: LaPresse