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Basket, Davide Denegri: “Cremona può avere tanti protagonisti diversi. A Venezia sarà difficile, ma andiamo a giocarcela”

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16 punti con 4 rimbalzi e 2 assist: questo il tabellino di Davide Denegri nella vittoria di Cremona contro Sassari nella seconda giornata. Una performance brillante, che l’ha imposto all’attenzione di un campionato di Serie A che avrebbe potuto vederlo protagonista almeno già da un paio di stagioni. Abbiamo raggiunto il classe ’98 nato a Tortona per un’intervista che traccia i temi della stagione in corso, dell’ambiente che si vive alla Vanoli e, infine, vira su un passato azzurro di bei ricordi.

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Arrivi da una partita, quella con Sassari, che non solo è andata bene, ma in cui hai dato un grande contributo.

Sì, è stata una partita importante per la squadra e per me, perché sono riuscito a dare il mio contributo. Venivamo da una sconfitta all’esordio, avevamo voglia di riscattarci subito anche perché era la prima partita in casa e c’era tanto pubblico. E’ stata una bella soddisfazione per tutti“.

Riscatto da un esordio che, peraltro, era l’opener del campionato italiano

Prima partita a Trento molto difficile, ce la siamo giocata anche lì, ma nel finale non siamo riusciti a portare via due punti“.

Cosa che stavolta è riuscita con il contributo dei 16 punti tuoi e di Trevor Lacey e con il buon ruolo di Nathan Adrian e Andrea Pecchia.

Abbiamo trovato il contributo di diversi giocatori, questo è importante. Sappiamo che a ogni partita qualcuno può avere una prestazione più importante dal punto di vista balistico. Siamo una squadra che può avere tanti protagonisti diversi“.

Prossima partita, quella a Venezia.

Sarà molto difficile, contro una delle squadre più forti del nostro campionato. Sarà molto difficile, ma proviamo ad andare là e giocarcela come vogliamo fare tutte le domeniche. O i sabati (Venezia-Cremona è di sabato, N.d.R.)”

Come trovi il cambio di livello tra A2 e A?

Devo dire che il livello si alza. Ci sono delle differenze, bisogna adeguarsi alla nuova categoria, però ho la fortuna di essere in una società che già conosco, con uno staff confermato dall’anno scorso e anche con diversi compagni della stagione passata. Questi sono dei punti in più che mi aiutano. Ci saranno delle difficoltà nel corso della stagione, ma devo cercare di essere sempre aggressivo in ogni partita“.

Peraltro c’è stato un cambiamento di passo meno difficile del previsto perché si parla sempre dello sforzo del passaggio A2-A, ma parlando di Cremona si tratta di una società con oltre un decennio alle spalle in A. Una specie di “colpo attutito”.

Sì, la Vanoli è una società abituata a stare in A e questa si vedeva anche l’anno scorso, quando c’è stata la retrocessione. Da un punto di vista organizzativo, di serietà e tutto il resto si vedeva che era una società del livello di A. Anche l’ambiente è abituato a giocare questo campionato“.

Ambiente che si è arricchito, perché nel frattempo è arrivata anche la Juvi in A2.

La Juvi in A2 penso sia un bello spot per la città di Cremona, che così ha una squadra in A e una in A2. L’anno scorso ci sono stati i derby, partite con tanto pubblico ed entusiasmo. Penso che questo livello alto sia della Juvi che della Vanoli possa solo che essere un lato positivo per la città“.

Come hai vissuto la promozione e l’approccio alla Serie A?

La promozione è stata il coronamento di tanti anni di lavoro e di una stagione lunga e faticosa. E’ stata una grande gioia, come aver raccolto i frutti di tanti anni di lavoro. In questi momenti di Serie A sto cercando di adattarmi, di fare quello che mi viene chiesto e di lavorare giorno per giorno nel migliore dei modi“.

Come senti l’ambiente di Cremona?

E’ molto familiare. La società cerca di mettere tutti a proprio agio, il presidente in questo è una persona molto disponibile e molto alla mano. Si crea un ambiente molto positivo, in cui secondo me è bello giocare e fare basket“.

Quali differenze hai riscontrato nella tua esperienza cremonese rispetto a quelle vissute a Casale Monferrato e Ravenna?

Ogni ambiente ha le sue caratteristiche, i suoi punti forti. A Cremona è stata la stagione in cui sono andato in una squadra di livello più alto, che puntava a vincere. E’ cambiato l’approccio alla stagione e a ogni singola partita. Però devo dire che ho sempre giocato in società importanti e in ottime squadre sia a Ravenna che a Casale“.

Casale che ai tempi era sempre in corsa promozione. Che non è arrivata perché per molto tempo c’è stato l’imbuto con 32 partecipanti e una promossa*, però era sempre lì.

Negli anni è una società che si è contraddistinta per i risultati ottenuti. Tutti anni faceva i playoff, che erano quasi una costante. E questo grazie al lavoro fatto negli anni. Poi ci sono state delle vicissitudini e il cambio di società (oggi in A2 c’è la JB Monferrato; la Junior Casale dell’epoca è in B interregionale, N.d.R.), ma nel periodo in cui c’ero anche io era diventata una bella piazza in cui migliorare e crescere“.

*Situazione persistente in A2 dalla stagione 2014-2015 a quella 2017-2018

Anche Ravenna era una piazza importante, con squadre che il loro lo hanno fatto nel percorso di A2.

Discorso simile, perché hanno avuto ottime stagioni soprattutto negli anni successivi al Covid, quando siamo arrivati in semifinale playoff promozione. Anche lì sono stati anni importanti. Adesso ci sono stati cambiamenti, la retrocessione, momenti meno fortunati. Penso però che sia Casale che Ravenna, con la storia e la passione della gente, potranno tornare a quei risultati“.

Tu dalla stagione 2018-2019 non sei mai sceso sotto i 10 punti di media, hai mantenuto un livello alto e hai continuato a essere tra i giocatori più fidati per gli allenatori che hai avuto.

Gli allenatori hanno sempre riposto molta fiducia in me e questo mi ha aiutato; ogni anno sono un poochino cresciuto come giocatore. Questo mi ha dato più consapevolezza. Per me è importante fare sempre uno step in più a ogni stagione“.

Che tipo di rapporto c’è con Demis Cavina?

Un bel rapporto. So che ho la sua fiducia, so quello che vuole da me, è un coach molto esigente. So bene quello che mi chiede, lo fa capire in allenamento e cerco di ripagare la fiducia“.

Tra vecchi e nuovi compagni quanto si è creato l’amalgama?

E’ un bel gruppo. Siamo insieme da poco tempo, una squadra mediamente giovane e questo aiuta. Tanti ragazzi sono al primo anno in Italia. Siamo un bel gruppo, con tante persone che sanno stare all’interno di una squadra“.

Ha colpito quest’anno sia di Cremona che di Pistoia l’aver mantenuto molto fortemente il nucleo di A2 non solo per quanto riguarda gli italiani.

Penso sia importante mantenere un nucleo della squadra. Questo ti permette di avere continuità e far capire a quelli nuovi cosa ci vuole. Penso sia stata una strategia condivisibile, i risultati vedremo se arriveranno. Penso sia una mossa intelligente“.

Come giocatore e come persona dov’è che vorresti migliorare?

Come giocatore sono abbastanza giovane, con tanti anni davanti di carriera. Penso di poter migliorare ancora un po’ in tutto. Come persona cerco di essere positivo, di fare le cose giuste anche all’interno della squadra e di essere un compagno, insomma, positivo“.

Dalla Nazionale sei partito con una soddisfazione non da poco, l’argento dell’Under 19.

Bellissima esperienza, la più bella sia a livello di gioco che di vita, poi culminata con un risultato storico. Ho costruito tanti legami, con tante persone sono in contatto e siamo amici. Esperienza indimenticabile“.

Com’era l’ambiente in Egitto, quanto si sentiva la pallacanestro, come veniva vissuto?

La manifestazione è iniziata molto bene, impianti bellissimi. Poi quando tante squadre da tutte le parti del mondo si ritrovano si incontrano tante culture diverse. Sicuramente in quella settimana lì, in quei 10 giorni, ho visto tanta gente nei palazzetti, tanta passione“.

RJ Barrett ve lo trovaste davanti in finale. Era il dominatore totale.

Sì, si vedeva già all’epoca che nonostante fosse due anni sotto età aveva delle doti importanti. Ora è un giocatore NBA a tutti gli effetti. E’ stata una bella esperienza giocarci contro“.

E nella Lituania c’erano Kulboka che poi è venuto a giocare in Italia e Jokubaitis adesso ottimo protagonista in Europa. E li avete battuti nei quarti.

Sì, tantissimi giocatori di quelli sono forti. Sono bei momenti“.

Credit: Ciamillo

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