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Basket, Olimpia Milano: il piatto piange in Eurolega. Squadra di livello, gli errori di Messina

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La sconfitta di ieri sera a Berlino ha scosso l’ambiente intorno all’Olimpia Milano. Un ko inaspettato visto che la squadra di Ettore Messina non solo affrontava una formazione che non aveva ancora mai vinto, ma anche perchè Melli e compagni si sono trovati svariate volte con un vantaggio sopra la doppia cifra di vantaggio, con un +12 a sette minuti dalla fine che andava solo gestito.

Un blackout totalmente inspiegabile, con l’Alba che è stata sicuramente brava a crederci fino alla fine, ma che ha anche giocato sulle paure e le incertezze di una Milano che continua a fare tanta troppa fatica. I tedeschi si confermano la bestia nera dell’Olimpia (terzo successo consecutivo), ma quello che preoccupa maggiormente l’ambiente milanese è che un anno dopo ci si ritrova ancora nella stessa identica situazione, quasi con gli stessi problemi, con le stesse insicurezze e con anche gli errori di Ettore Messina.

Una Milano che si è affidata completamente all’immenso talento di Nikola Mirotic e Shavon Shields, capaci di segnare in due 55 degli 82 punti finali. Senza di loro al momento l’Olimpia è completamente persa, non ha un piano B e la confusione che si è vista nei minuti finali ne è la perfetta rappresentazione. Un continuo cavalcare le giocate individuali, senza costruire nulla, con i problemi in cabina di regia e le scelte di Messina nei lunghi che hanno fatto il resto.

La palla persa da Pangos sull’82 pari non ha grandi spiegazione tattiche, ma piuttosto bisogna entrare in quelle psicologiche di un ragazzo in grande difficoltà. Il canadese è diventato il capro espiatorio di tutti i mali di Milano, con la fiducia nei propri mezzi che è praticamente sotto le scarpe. Neanche la bella prestazione con l’Olympiacos ha sbloccato un giocatore che ricopre un ruolo troppo importante per il futuro di Milano, che deve cominciare anche a riflettere su questo tema.

Ci sono gli evidenti errori di Messina, che continua con le sue frenetiche rotazioni, bocciando al primo errore molti giocatori e lasciandone in campo altri nonostante siano molto negativi. Dei problemi del play abbiamo già detto (Flaccadori nel finale non poteva servire al posto dell’incerto Pangos ?), si entra anche nel capitolo lunghi. La decisione di puntare nell’ultimo quarto su Hines e Melli è stata disastrosa: l’americano è stato un campione enorme, ma la sensazione è che ormai il tempo sia passato, soprattutto se in difesa non riesce a far dimenticare le pecche offensive (lo 0/6 in lunetta è stato decisivo in negativo); mentre l’italiano ha giocato una pessima partita, chiudendo con cinque falli e zero punti, apparso molto stanco e in cattive condizioni. Perchè bocciare Poythress dopo la bella prova di Tortona, perchè non era in campo Voigtmann a catturare dei rimbalzi che potevano essere importanti? Domande a cui Messina, oltre ai problemi in regia, dovrebbe dare una risposta.

La stagione in Eurolega non è ancora ovviamente compromessa, visto che è solo la quarta partita, ma è innegabile che ci deve essere un repentino cambio di rotta sia della squadra sia del tecnico già dalla partita di martedì sera contro il Maccabi. Sarà un’altra settimana con il doppio impegno, visto che poi Milano giocherà, sempre in casa, anche contro il Monaco. Due vittorie ridarebbero un po’ di serenità e soprattutto rilancerebbero le ambizioni di un’Olimpia che vuole uscire il prima possibile dalla crisi.

Credit Ciamillo

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