Biathlon
Biathlon. In Russia nasce l’International Club Biathlon League, circuito slegato dall’Ibu. Il futuro è privato?
L’idea era nata già qualche settimana orsono, ma la sua fattibilità era tutta da verificare. Nei giorni scorsi, però, è stato comunicato come l’intuizione avuta da Alexey Nuzhdov, presidente della sezione moscovita della federazione russa di biathlon, sia destinata a realizzarsi concretamente. Il 18 e 19 novembre a Khanty-Mansiysk si disputeranno le prime gare dell’International Club Biathlon League, un circuito di biathlon totalmente indipendente dall’Ibu e riservato ai club.
Sappiamo bene come Russia e Bielorussia siano bandite dalle competizioni di carattere internazionale ormai dal febbraio 2022. Ora come ora non c’è modo di dire quando (o addirittura se) l’embargo verrà tolto. Nell’ambito del biathlon, per il 2022-23 la federazione russa (RBU) si è organizzata istituendo la cosiddetta “Coppa della Comunità”, di fatto un circuito riservato ai propri biathleti, al quale ha partecipato anche la Bielorussia come “ospite”, allo scopo di consentire un confronto di carattere internazionale.
Per la verità, si trattava de facto di una Coppa congiunta tra russi e bielorussi, anche perché l’Ibu (l’organo di governo internazionale della disciplina) aveva vietato l’allargamento ad altre federazioni. Durante l’estate 2023, però, c’è chi ha espresso interesse a partecipare alla “Coppa della Comunità” 2023-24. Nel caso di specie la federazione uzbeka. La RBU ha chiesto all’Ibu il beneplacito per ammettere anche gli uomini e le donne provenienti dalla nazione dell’Asia centrale, ricevendo però un secco diniego.
Così in Russia si è ideato uno stratagemma. È stata creata un’entità giuridicamente indipendente dall’Ibu, appunto l’International Club Biathlon League, che appoggiandosi a una struttura organizzativa privata, ha dato corpo al proprio circuito. Se la Coppa della Comunità era espressione della Federazione Russa, che dunque deve sottostare ai dettami dell’ governo “ufficiale”, l’International Biathlon Club League è invece completamente alternativa e non deve rispondere alla federazione internazionale, situata a Salisburgo.
Difatti, formalmente, non vi gareggiano nazioni, bensì i club o le associazioni sportive. Ragionando per estremi allo scopo di intenderci, se Dorothea Wierer volesse parteciparvi, andrebbe a rappresentare l’ASV Antholzertal, non l’Italia. È chiaro che si tratta di un escamotage per avere al via quanti più uomini e donne possibile, aggirando abilmente i paletti posti in essere dall’Ibu per aprire le porte anche a cinesi, uzbeki e mongoli. Il montepremi della prima tappa si aggira attorno agli 70.000 euro, che saranno spalmati nell’arco di quattro gare e riservati ai primi tre classificati di ogni competizione.
Al di là del caso di specie e delle motivazioni che ne hanno portato alla genesi, bisogna riconoscere come in Russia si sia aperta, forse inconsapevolmente, una nuova via. La creazione dell’International Club Biathlon League potrebbe spianare la strada alla nascita di ulteriori circuiti privati, alternativi a quello ufficiale, magari anche nell’Europa occidentale.
Attenzione, perché talvolta questo genere d’iniziativa può andare a fare concorrenza alla Coppa del Mondo. Citofonare al settore sci di fondo e al campanello Visma Ski Classic per avere ulteriori delucidazioni in merito.
Foto: La Presse