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Boxe: Canelo Alvarez fa 60, Charlo battuto. Il titolo mondiale dei supermedi è ancora del messicano

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Canelo Alvarez suona la sinfonia pugilistica numero 60. Il messicano difende ancora una volta le cinture mondiali unificate dei pesi supermedi battendo Jermell Charlo a Las Vegas per verdetto unanime dei giudici. Una performance pure troppo convincente, che viene denotata da poche, semplici parole del campione in carica alla fine del combattimento: “Nessuno poteva battere questo Canelo“.

Nella prima ripresa, Charlo cerca subito di mettersi al centro del ring, solo per essere colpito dal destro di Canelo che prende l’iniziativa. La strategia del messicano è quella di colpire generalmente al corpo, il che è un valore aggiunto. Sono tanti i ganci che manda a segno. Certo, Charlo non è intimorito, ma non si può neppure dire superiore.

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Non c’è quasi storia: Qualche combinazione Iron Man la mette a segno, ma è sempre troppo poco di fronte alla grande continuità di Canelo. La differenza, in fondo, è tutta qui, e al settimo round manda l’avversario in ginocchio (si rialza), anche se poi fa del suo meglio per dare segni di combattività una volta di nuovo in piedi. In sostanza, qualsiasi cosa il nativo della Louisiana tenti è inutile: troppa la potenza in più di Canelo, troppo superiore il livello del messicano che, negli ultimi round, lo porta spesso alle corde.

Solo l’ultima ripresa è certamente favorevole allo sfidante, ma a quel punto è troppo tardi: i cartellini dicono 119-108, 118-109 e 118-109. Nulla di inatteso, nulla di imprevedibile: Canelo Alvarez diventa il primo uomo a difendere per tre volte la il titolo mondiale unificato dei supermedi.

Foto: LaPresse

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