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Calcio, il ct dell’Italia Spalletti: “Voglio vedere totale dedizione all’impegno e al sacrificio”

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Primo allenamento a Coverciano (Firenze) per la Nazionale italiana di calcio, preceduto dalla conferenza stampa del ct azzurro Luciano Spalletti che ha ricevuto dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani la targa di “Ambasciatore della Diplomazia dello Sport”. Gli Azzurri giocheranno contro Malta (14 ottobre) e Inghilterra (17 ottobre).

A tenere banco, l’esclusione di Ciro Immobile che il tecnico toscano ha motivato così: «Aveva un problema fisico: dopo la comunicazione del medico della Lazio, ho parlato con Maurizio Sarri e con il calciatore e insieme abbiamo deciso di lasciarlo a riposo».

Quindi Spalletti si è soffermato sui ritorni di Moise Kean e Giacomo Bonaventura: «Kean ha fatto vedere di essere un giocatore che può vestire la maglia azzurra: non so che comportamento abbia avuto prima, ma divento scomodo con chi non ha chiaro subito quale debba essere il comportamento qui. Bonaventura avevo pensato già l’altra volta di chiamarlo: ero titubante per l’età, ma se fanno vedere certe cose è giusto portarli».

Sul reparto offensivo, il ct ha analizzato le caratteristiche dello stesso Kean confrontandole con quelle di Gianluca Scamacca, mentre su Lorenzo Pellegrini ha ammesso che può giocare sia da esterno che da trequartista. Ancora in bilico, invece, Mattia Zaccagni e Federico Chiesa, alle prese con qualche acciacco.

Spalletti, che ha aperto all’utilizzo in corsa del 3-5-2, ha quindi parlato del prossimo avversario, Malta, ma anche del match successivo contro l’Inghilterra: «Di fronte abbiamo due partite difficilissime, possiamo dare forza all’immagine di questa Nazionale attraverso comportamenti ben visibili. Sembriamo deboli e presuntuosi se abbiamo grande autostima e poco rispetto dell’avversario. Non snobbiamo nessuno, ma non avremo nemmeno difficoltà a presentarci a Wembley».

«Dobbiamo trovare il risultato – ha aggiunto -: i miei giocatori sono creature speciali e così li tratto, ma al tempo stesso voglio risposte speciali. Voglio vedere totale dedizione all’impegno e al sacrificio: non c’è spazio per banalità, arroganza e distrazioni».

Infine ha risposto così a Sarri che ha ammesso di preferire che i suoi giocatori rimangano a sua disposizione: «Lo stimo moltissimo e dal suo punto di vista è corretto dire così: anche io, quando allenavo i club, mi trovavo qualcuno che tornava con qualche problema. Noi vogliamo rimandare indietro i giocatori migliorati e la Nazionale deve stare a cuore a tutti. L’Italia è al primo posto per importanza e tutti possono prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore».

Foto: LaPresse

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