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Ciclismo, Italia ai minimi storici. Eppure nel 2023 ha sfiorato due Monumento e il Mondiale a cronometro

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Filippo Ganna

Il ciclismo italiano al maschile è sempre più ai minimi storici. Andando a guardare i risultati, soprattutto nei Grandi Giri, ma anche nelle altre corse di un giorno, il Bel Paese è sempre meno presente sul gradino più alto del podio, ma in generale anche nella top-5. L’addio di Vincenzo Nibali si fa ancora sentire e c’è bisogno di un ricambio generazionale importante.

Nonostante questa premessa, ci sono stati dei risultati importanti per gli azzurri da segnalare in questo 2023 che si appresta a concludersi. A livello di corse a tappe il quarto posto del veterano Damiano Caruso al Giro d’Italia non può essere dimenticato, nonostante il podio sia risultato abbastanza lontano, mentre al Tour de France la soddisfazione l’ha portata Giulio Ciccone indossando a Parigi la Maglia a Pois.

Qualche passo avanti anche nelle Classiche Monumento. Alla Milano-Sanremo abbiamo scoperto un Filippo Ganna sempre più capitano nelle corse di un giorno: il corridore della Ineos Grenadiers ha tenuto il passo dei migliori al mondo sul Poggio, chiudendo in seconda posizione alle spalle di Mathieu van der Poel. Per lui anche un titolo iridato a cronometro sfiorato, a pochi secondi da Remco Evenepoel. È lui la stella del movimento tricolore.

Al Lombardia abbiamo riscoperto Andrea Bagioli. Pronto al passaggio alla Lidl-Trek, super finale di stagione per il trentino che ha vinto al Gran Piemonte per poi andare al passo dei migliori nella Classica delle Foglie Morte, terminando secondo alle spalle di Tadej Pogacar e battendo allo sprint Primoz Roglic.

Foto: Lapresse

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