Ciclismo
Ciclismo, Roberto Reverberi: “Pellizzari ha qualità, ma è ancora acerbo. Servono ancora 2 anni”
Tra il dire di voler costruire i ciclisti del futuro e il farlo davvero, o almeno provarci, da oltre quarant’anni c’è di mezzo la squadra della famiglia Reverberi, la Green Project Bardiani-Csf Faizanè. Abbiamo quindi raggiunto telefonicamente Roberto Reverberi, direttore sportivo e Team Manager della formazione Professional italiana. Per Reverberi quella appena conclusa è stata la 26esima stagione a bordo dell’ammiraglia: “E’ stato un buon 2023 soprattutto visto il livello del ciclismo di oggi. Abbiamo vinto 15 corse ma ci è mancata la tappa al Giro d’Italia, non sono vittorie in gare di prima fascia perchè è davvero difficile e lo è per tutti tolte quelle quattro/cinque squadre che stanno dominando. Ci sono formazioni World Tour che fanno fatica a fare risultati in corse di livello, nonostante siano squadre di prima fascia. Noi chiaramente abbiamo un budget anche inferiore e quindi le possibilità sono ridotte. Il fatto che ci siano questi team che stanno dominando e che hanno budget illimitati tolgono di mezzo la concorrenza e quelli che potrebbero essere gli avversari nei Grandi Giri se li prendono per aiutare i capitani, aumentando quindi la loro forza“.
Sono arrivati piazzamenti di prestigio anche al Gran Piemonte, al Giro d’Italia e al Giro dell’Appennino. Come siete riusciti ad alzare l’asticella?
“Abbiamo dei giovani molto interessanti, soprattutto in prospettiva. Abbiamo alzato l’asticella prendendo i migliori giovani che c’erano in giro anche da Juniores e facendoli confrontare in corse internazionali Under23 dove ci sono i migliori giovani. Facciamo anche qualche gara di secondo piano come ad esempio il Sibiu Tour e così si confrontano con le squadre professioniste, con un paio di squadre World Tour, ma non con le più forti e quindi riescono a confrontarsi pian piano”.
La vostra missione resta quella di valorizzare i giovani italiani. Pensi che qualcosa si stia muovendo?
“Al momento per i Grandi Giri siamo ancora indietro, abbiamo bisogno ancora di qualche anno per crescere. In prospettiva futura a livello di Grandi Giri vedo Davide Piganzoli e Giulio Pellizzari, sono secondo me sono i due giovani più promettenti ma c’è bisogno di pazienza”.
Sin qui Pellizzari ha dimostrato doti da scalatore che in Italia non si vedevano da anni. Che corridore è e dove può arrivare?
“In futuro Pellizzari lo vedo lottare in un Grande Giro, purtroppo però a volte si ha fretta di passare nel World Tour. Al momento va forte in salita ma è ancora acerbo, l’anno prossimo molto probabilmente gli faremo fare il Giro ma non con l’intenzione di far classifica, perché sbaglieremmo già in partenza. Ci piacerebbe partire senza ambizioni di classifica e magari puntare ad una tappa. Sta crescendo bene, ma bisogna avere tempo, ha delle buone doti tecniche ma sono da affinare e quindi migliorare”.
Pellizzari è corteggiatissimo da grandi squadre World Tour. Quanto gli fa bene fare però un altro anno con voi nel 2024?
“L’anno prossimo sarà ancora con noi, poi vedremo se avrà bisogno di fare un altro anno o buttarlo già nella mischia, ma per me è prestissimo. Ci vogliono ancora un paio di anni prima del grande salto perché è ancora molto acerbo”.
Altro vostro giovane che si è messo in evidenza è Martin Marcellusi. Cosa puoi dirci di lui?
“Martin è un ragazzo che non molla mai e ha una grinta incredibile. E’ un corridore che vede bene la corsa e spesso ottiene risultati perché anticipa e poi chiaramente ci vogliono anche le doti. E’ un corridore moderno, completo, tiene bene in salita ed è abbastanza veloce”.
Chi sono i giovani italiani che farete debuttare da professionisti nel 2024?
“Alessio Martinelli che ha già fatto vedere qualcosa quest’anno, è un po’ discontinuo e quindi ha bisogno di qualche anno per stabilizzarsi per poter emergere. Invece tra gli Under23 avremo nove corridori, otto italiani e Rojas”.
Da quale dei tuoi corridori ti aspettavi di più nel 2023?
“Ci aspettavamo qualcosa di più dai corridori di esperienza e quindi Filippo Fiorelli, Alessandro Tonelli e Davide Gabburo. I giovani sono quelli che hanno dato maggior risalto alla squadra ottenendo buoni risultati”.
Per voi il sogno World Tour resta una chimera oppure sottotraccia ci state lavorando?
“Al momento ci stiamo lavorando, abbiamo un nuovo sponsor (che sarà annunciato nei prossimi giorni, ndr) ma restiamo con i piedi per terra. L’ambizione c’è sempre, però bisognerà vedere come andranno le cose. Non è semplice in Italia formare una squadra World Tour, in altri paesi spesso sono aiutati dallo Stato e quindi dai governi e non sono solo sponsor privati”.
Foto: Lapresse