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MotoGP
Cosa è successo in MotoGP nel GP d’Australia: Martin da 1° a 5°, ultimo giro folle e Bagnaia sorride
Il Gran Premio d’Australia di MotoGP è sconsigliato ai deboli di cuore o a chi si agita troppo facilmente. L’esito della gara, anticipata di 24 ore per assicurarne lo svolgimento prima dell’arrivo su Phillip Island dell’annunciata tempesta nella giornata di domenica, sembrava scritto. Invece, proprio in extremis, un copione dal finale apparentemente scontato ha regalato un palpitante colpo di scena.
Jorge Martin ha deciso di seguire una strategia molto aggressiva, montando mescola morbida al posteriore. Tutti gli altri piloti di vertice hanno invece optato per il compound medio. Lo spagnolo, partito dalla pole position, ha preso progressivamente il largo, seminando tutti gli avversari. A un certo punto, aveva accumulato un vantaggio di 3 secondi.
Il madrileno appariva avviato verso un comodo successo, mentre alle sue spalle Brad Binder, Francesco Bagnaia, Johann Zarco e Fabio Di Giannantonio sembravano destinati a giocarsi gli altri due gradini del podio. Phillip Island, però, è un tracciato che non perdona. Qui, le gomme, vanno in crisi in un attimo. La soffice di Martin ha retto a lungo, ma alfine ha inevitabilmente ceduto, accusando il proverbiale drop prestazionale.
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Da vincitore in pectore, Martinator si è improvvisamente trovato in balia degli inseguitori. Ha cominciato l’ultimo giro ancora in testa, ma proprio nella tornata conclusiva è stato risucchiato dai quattro uomini alle sue spalle. Si è generata una bagarre di gruppo che ha visto il castigliano scivolare addirittura al quinto posto, per la gioia di Francesco Bagnaia, bravo ad artigliare la piazza d’onore.
Pecco rischiava di cedere 12 punti al rivale per il titolo, ha finito per guadagnane 9. Uno swing di 21 lunghezze che ha preso corpo nell’arco di pochi istanti, a dimostrazione di come il detto di Yogi Berra “it ain’t over ‘til it’s over” (non è finita finchè non è finita) sia quanto mai veritiero. Nel baseball come in qualsiasi altro sport.
Foto: MotoGPpress.com