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Curling, c’è un Italia che vince gli Slam! Non è quella del tennis, bensì quella di Joël Retornaz e compagni

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Joel Retornaz

C’è un’Italia che vince gli Slam. No, non è (ancora) quella di Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini o chi per loro. È l’Italia di Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Mattia Giovanella. Questi ultimi non usano una racchetta per colpire palline, bensì utilizzano scope e lanciano pietre. Non giocano sul cemento, sull’erba o sulla terra battuta. Si cimentano sul ghiaccio. Insomma, non si parla di tennis. L’argomento è il curling.

Chi è poco avvezzo alle dinamiche della disciplina, deve sapere che la scorsa settimana è andato in scena il Tour Challenge, torneo inaugurale del Grand Slam of Curling. Anche questo sport ha il proprio circuito Major, proprio come il tennis e il golf. Gli eventi non sono quattro, bensì qualcuno in più (cinque o sei, a seconda delle stagioni e delle possibilità organizzative) e si disputano tutti in Canada. La nazione della Foglia d’Acero è quella dove l’interesse per questa attività è più elevato, tanto da consentire l’esistenza di un vero e proprio circuito professionistico.

Agli Slam possono partecipare squadre provenienti da tutto il mondo, compresa l’Italia. De jure non giocano le nazionali; de facto in ambito azzurro si schierano al via dei Major le stesse formazioni che rappresentano il nostro Paese a Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Per intenderci, a Niagara Falls (sede appunto del Tour Challenge) in campo maschile si è presentato il medesimo quartetto che nel novembre 2022 si è fregiato della medaglia di bronzo continentale, attestandosi poi ai piedi del podio iridato ad aprile.

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Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Mattia Giovanella, hanno compiuto un’impresa tra martedì 17 e domenica 22 ottobre. I quattro moschettieri del curling azzurro si sono infatti fregiati del successo di uno Slam, il Tour Challenge di cui sopra, imponendosi peraltro in maniera autoritaria.

Dopo aver superato la fase a gironi con il bilancio di tre vittorie e una sconfitta (arrivata a qualificazione già acquisita ai play-off), nei quarti di finale gli italiani hanno travolto 6-2 la squadra svedese capitanata da Niklas Edin, eliminando così la compagine detentrice del titolo (e campionessa olimpica in carica).

Issatisi in finale, Retornaz e compagni hanno battuto 4-3 i canadesi guidati da Brendan Bottcher. Un quartetto quotato e solido quello dello skip dell’Alberta, già vincitore di 5 Slam, ma costretto a inchinarsi agli azzurri. La partita decisiva è stata tiratissima, un perenne testa a testa risoltosi in favore del quartetto tricolore all’extra end.

Il paragone è audace, ma l’ultimo Major vinto da un italiano nel tennis non ha forse seguito dinamiche simili? Adriano Panatta batté lo svedese Björn Borg, detentore del titolo, nei quarti di finale del Roland Garros 1976! Il romano, però, non si era mai fregiato di un torneo di rango assoluto prima della sua apoteosi parigina.

Viceversa, il trionfo nel Tour Challenge 2023 rappresenta la seconda affermazione Slam nella carriera di Retornaz, Mosaner, Arman e Giovanella. Non bisogna dimenticare come, nel dicembre 2022, gli azzurri si fossero già imposti in un Major, il Masters di Oakville.

Attenzione, perché a Niagara Falls non hanno giocato solo gli uomini. L’Italia femminile, composta da Stefania Constantini, Marta Lo Deserto, Giulia Zardini Lacedelli, Angela Romei e rinforzata dalla recente naturalizzazione dell’elvetica Elena Mathis, ha a sua volta centrato un risultato storico, guadagnando accesso per la prima volta ai play-off di uno Slam. Le azzurre si sono fermate ai quarti di finale, ma stanno crescendo.

Insomma, a quattro settimane dall’inizio degli Europei 2023 (programmati ad Aberdeen dal 18 al 25 novembre) ci sono fermento e fiducia nel curling azzurro, ormai in grado di giocarsela ad armi pari con qualsiasi avversaria.

Foto: Anil Mungal/comunicato stampa Fisg

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