Formula 1
F1, GP USA 2023. Quali valori ad Austin? Ferrari spera in un tracciato più benevolo dopo i sofferti weekend di Suzuka e Lusail
La Formula Uno entra ufficialmente nella fase conclusiva della stagione, poiché raggiunge il continente americano. Domenica 22 ottobre assisteremo al Gran Premio degli Stati Uniti, che si svolgerà sulla pista di Austin. Nonostante non vi sia più lotta per i titoli iridati, ammesso che in questo 2023 vi possa essere mai stata, non mancano i temi sul tavolo.
Innanzitutto c’è Max Verstappen e la sua rincorsa al record assoluto di vittorie in una singola stagione. Si ragiona, ovviamente, in termini percentuali. Affinché l’annata corrente diventi quella con il dominio più marcato di sempre nella storia della F1, l’olandese ha bisogno di almeno altri 3 successi nelle 5 gare rimanenti. Una missione “possibile” per chi ha già primeggiato 14 volte su 17. Comunque, se il Cannibale vuole togliersi il pensiero, prima inanella le tre affermazioni mancanti, meglio è.
In secondo luogo, è proprio il caso di dirlo, c’è la lotta per la piazza d’onore nel Mondiale costruttori. Attualmente Mercedes ha 28 punti di vantaggio sulla Ferrari, che però ne ha recuperati altrettanti dopo la pausa estiva. La McLaren è ancora lontana (-107 dalle Frecce Nere e -79 dalle Rosse), ma se dovesse proseguire sulla falsariga di Suzuka e Lusail, potrebbe prepotentemente entrare a sua volta nella contesa.
F1, GP Usa 2023. Quando la prossima gara? Si corre ad Austin il 20-22 ottobre
La Scuderia di Maranello è reduce dal sofferto Gran Premio del Qatar, archiviato comunque limitando i danni rispetto alla Casa di Stoccarda. Considerando come i rapporti di forza tra SF-23, W14 e MCL60 vengano determinati dai lay-out delle piste, sulla carta quella di Austin non dovrebbe dire male al Cavallino Rampante quanto ha fatto Lusail.
Indubbiamente il T1, che comprende lo snake, si annuncia tremendo per la Rossa. Cionondimeno, nel proseguo del giro non mancano le curve secche e un lungo rettilineo. In linea teorica Ferrari non parte alle spalle di Mercedes e McLaren, ma solo il responso della pista dirà se la teoria corrisponderà alla pratica.
Infine, è doveroso citare Sergio Perez. Tra il Giappone e il Qatar, il messicano non ne ha combinata una giusta. Il Texas è vicino al suo Paese, dove si correrà settimana prossima. L’aria di casa gli farà bene, consentendogli di tornare a essere un fattore per il podio? Non conquistare la seconda posizione nel Mondiale piloti, con questa Red Bull, rappresenterebbe uno smacco, nonché un pessimo viatico in vista del 2024, ultimo anno di contratto di Checo con il Drink Team.
Foto: La Presse