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Formula 1

F1, i precedenti della Ferrari in Brasile. Sono 11 i successi Rossi, pur senza un vero serial winner

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Felipe Massa

Domenica 5 novembre la Formula 1 correrà nell’autodromo di Interlagos, dove andrà in scena la terza edizione del Gran Premio di San Paolo. La gara, in tutto e per tutto erede del GP del Brasile, ha cambiato denominazione dal 2021 in seguito a vicissitudini politiche interne al Paese sudamericano. Forti frizioni tra l’amministrazione metropolitana e il governo centrale hanno partorito una nuova etichetta per l’appuntamento.

Fortunatamente, nella storia, si è sempre corso un unico Gran Premio in terra brasiliana. Dunque, tutti i risultati ottenuti in questa nazione possono essere accorpati in un’unica analisi. Al riguardo, la Ferrari si è spesso trovata bene nel Paese dell’America Latina dall’influenza culturale lusitana. Il Cavallino Rampante ha primeggiato ben 11 volte in 49 eventi. Curiosamente si è sempre proceduto a corrente alternata, ovvero periodi di vacche grasse seguiti da altri di astinenza e viceversa.

La prima affermazione della Scuderia di Maranello è datata 1976 e porta la firma di Niki Lauda, che, dopo aver seguito il compagno di squadra Clay Regazzoni nei primi giri, prende il comando e non lo abbandona più fino al traguardo. Il trionfo dell’austriaco apre un trittico di successi. Nel 1977 si impone infatti Carlos Reutemann, il quale riesce ad avere ragione della McLaren di James Hunt dopo uno spettacolare duello. L’argentino si ripete nel 1978, stavolta sbaragliando la concorrenza. Cambia solo il contesto, perché si corre per la prima volta a Jacarepagua. Lole riesce quindi a primeggiare sia sulla vecchia versione di Interlagos che sull’autodromo edificato nei pressi di Rio de Janeiro.

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Passano undici anni prima che una Rossa torni al successo. È il 1989 quando si compie “il miracolo di Jacarepagua”. Quel GP del Brasile è la gara d’apertura del Mondiale e la Ferrari schiera l’innovativa 640, prima monoposto di sempre dotata di cambio semiautomatico. La novità, destinata a cambiare la Formula Uno nelle stagioni successive, è però ancora tutta da rodare e non ha mai coperto la distanza di un Gran Premio. Succede, per la prima volta dopo una serie infinita di rotture, proprio quando più conta! Nigel Mansell approfitta così delle disgrazie della McLaren (Prost arriva secondo con la frizione rotta, mentre Senna viene messo fuorigioco da una collisione al via) e vince all’esordio assoluto con la Scuderia di Maranello.

Un anno dopo, sulla nuova versione di Interlagos, è Alain Prost a portare il Cavallino Rampante al successo. In quel 1990 il Professore ottiene la sua sesta affermazione in Brasile pur senza brillare in qualifica. Cionondimeno, la domenica corre con intelligenza e freddezza, gestendo la monoposto al meglio e lasciando che il successo gli venga incontro. In questo modo il francese fa esplodere il fegato di migliaia di spettatori, accorsi a tifare per il suo acerrimo rivale Senna, rallentato da una collisione con la Tyrrell di Satoru Nakajima in fase di doppiaggio.

Dopo questo uno-due, per la Ferrari si apre un altro digiuno decennale, interrotto solo nel 2000 da Michael Schumacher. Una splendida sfida con Mika Häkkinen, che sta gareggiando con una strategia diversa, si interrompe nel momento in cui il finlandese si ritira per la rottura del motore. In questo modo il tedesco ha la strada spianata verso il successo. Schumi si ripete nel 2002, stavolta al termine di un superbo corpo a corpo con la Williams del fratello Ralf.

Successivamente per la Scuderia di Maranello arriva un altro hat-trick dopo quello degni anni ’70. Nel 2006 l’idolo di casa Felipe Massa non ha rivali e arpiona un’emozionante vittoria nel giorno del ritiro di Michael Schumacher, che si rende protagonista di un esaltante recupero dall’ultima alla quarta posizione dopo essere incappato in una foratura.

Il 2007 è invece un’autentica apoteosi ferrarista. Non solo arriva una doppietta, ma Kimi Räikkönen, oltre a vincere il Gran Premio, si laurea Campione del Mondo coronando una clamorosa rimonta su Lewis Hamilton nell’arco delle ultime due gare.

Al contrario, il 2008 è l’anno del successo più amaro. Massa domina la scena, ma a Hamilton basta arrivare quinto per appropriasi del titolo iridato. Il britannico gestisce comodamente la quarta posizione, ma quando a pochi giri dal termine si scatena un acquazzone succede l’incredibile. Le Toyota decidono di proseguire con gli pneumatici da asciutto e, in questo modo, Timo Glock passa davanti a Lewis, che scivola al sesto posto quando la Toro Rosso di Sebastian Vettel lo sorpassa alla quart’ultima tornata. In questo modo Massa sarebbe Campione, ma nell’ultimo giro, quando ormai diluvia, Glock è lentissimo e Hamilton riesce a sopravanzarlo letteralmente a poche centinaia di metri dal traguardo, acciuffando la fatidica quinta piazza e con essa un titolo che stava per prendere la strada di Maranello.

Dopodiché, in casa Ferrari si registra un’altra astinenza pressoché decennale, spezzata nel 2017 da Sebastian Vettel. Il tedesco vince la gara alla partenza, scavalcando con decisione il poleman Valtteri Bottas per poi contenere la Mercedes sino al traguardo.

Infine, vale la pena di ricordare la “vittoria fantasma” del 1995. Gerhard Berger passa sotto la bandiera a scacchi in terza posizione, doppiato. Tuttavia, qualche ora dopo il GP, la Benetton di Michael Schumacher e la Williams di David Coulthard vengono squalificate poiché il carburante prelevato dalle loro monoposto prima del via non è conforme al campione precedentemente depositato presso la Fia. I due team fanno prontamente ricorso. Venti giorni dopo il Tribunale d’appello della federazione internazionale decide salomonicamente di reinserire in classifica il tedesco e lo scozzese, privando però le rispettive squadre dei punti nel Mondiale costruttori.

I NUMERI DELLA FERRARI IN BRASILE
(49 GARE)

VITTORIE: 11
2 Carlos Reutemann (1977, 1978)
2 Michael Schumacher (2000, 2002)
2 Felipe Massa (2006, 2008)
1 Niki Lauda (1976)
1 Nigel Mansell (1989)
1 Alain Prost (1990)
1 Kimi Räikkönen (2007)
1 Sebastian Vettel (2017)

POLE POSITION: 7
3 Felipe Massa (2006, 2007, 2008)
2 Rubens Barrichello (2003, 2004)
1 Michele Alboreto (1985)
1 Michael Schumacher (2001)

GIRI PIU’ VELOCI: 8
2 Michael Schumacher (2000, 2006)
1 Clay Regazzoni (1974)
1 Carlos Reutemann (1978)
1 Gerhard Berger (1988)
1 Rubens Barrichello (2003)
1 Kimi Räikkönen (2007)
1 Felipe Massa (2008)

PODI: 32
1974 Clay Regazzoni (2°)
1976 Niki Lauda (1°)
1977 Carlos Reutemann (1°), Niki Lauda (3°)
1978 Carlos Reutemann (1°)
1985 Michele Alboreto (2°)
1988 Gerhard Berger (2°)
1989 Nigel Mansell (1°)
1990 Alain Prost (1°)
1994 Jean Alesi (3°)
1995 Gerhard Berger (3°)
1996 Michael Schumacher (3°)
1998 Michael Schumacher (3°)
1999 Michael Schumacher (2°)
2000 Michael Schumacher (1°)
2001 Michael Schumacher (2°)
2002 Michael Schumacher (1°)
2004 Rubens Barrichello (3°)
2006 Felipe Massa (1°)
2007 Kimi Räikkönen (1°), Felipe Massa (2°)
2008 Felipe Massa (1°), Kimi Räikkönen (3°)
2010 Fernando Alonso (3°)
2012 Fernando Alonso (2°), Felipe Massa (3°)
2013 Fernando Alonso (3°)
2015 Sebastian Vettel (3°)
2017 Sebastian Vettel (1°), Kimi Räikkönen (3°)
2018 Kimi Räikkönen (3°)
2022 Carlos Sainz Jr. (3°)

I PRECEDENTI DEI PILOTI FERRARI A INTERLAGOS

CHARLES LECLERC
2018 (SAUBER) – 7°
2019 (FERRARI) – Ritirato (Classificato 18°)
2021 (FERRARI) – 5°
2022 (FERRARI) – 4°

CARLOS SAINZ Jr.
2015 (TORO ROSSO) – Ritirato
2016 (TORO ROSSO) – 6°
2017 (RENAULT) – 11°
2018 (RENAULT) – 12°
2019 (MC LAREN) – 3°
2021 (FERRARI) – 6°
2022 (FERRARI) – 3°

Foto: La Presse

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