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F1, il grande pasticcio di Lusail: cambi di regole in corsa e caos gomme e track-limits

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Una tre-giorni non da incorniciare per gli organizzatori del GP del Qatar di F1. L’appuntamento di Lusail si presentava già “al limite”: il fine-settimana qatariano prevedeva la disputata della quarta Sprint Race della stagione. Questo comportava un format diverso dal consueto. In altre parole, piloti e team si sono trovati ad affrontare:

  • Una sola sessione di prove libere
  • Due qualifiche
  • Una Sprint
  • Il GP

Elementi che richiedevano tempi molto serrati, legati alle criticità del luogo: un circuito invaso letteralmente dalla sabbia, a causa del forte vento, con le vetture impegnate quasi in una speciale della Dakar piuttosto che in una FP1 normale. Come si suol dire, i guai non vengono mai dai soli e, oltre a quanto detto, gli interventi sulla pista hanno avuto controindicazioni rilevanti.

L’uso dei nuovi cordoli ha danneggiato le gomme Pirelli, per questo la FIA si è vista costretta a inserire un turno extra di prove prima della Sprint Shootout per consentire ai piloti di adattarsi ai cambiamenti del disegno del circuito nelle curve 12 e 13, per rispettate i famigerati track-limits.

Un cambio di regole in corsa riverberatosi anche con l’imposizione di un cambio gomme non oltre i 18 giri per ciascun set nel GP. Per questo la Federazione ha pubblicato l’elenco dei giri rimasti a disposizione di ciascun pilota per la gara, in relazione alle mescole. Tutte le squadre erano quindi consapevoli di quando gli altri sarebbero rientrati.

Un gioco a carte scoperte lontano dall’idea stessa di competizione in cui i track-limits sono un altro aspetto assolutamente da analizzare. Impossibile per i racing driver tener conto di quanto imposto, nei più classici confronti side-by-side. Forse, in vista del 2024, sarebbe necessario dotarsi di maggior buonsenso e proporre la ghiaia all’esterno della traiettoria.

Foto: LaPresse

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