Artistica
Ginnastica artistica, cosa ha sbagliato Alice D’Amato ai Mondiali e cosa sarebbe cambiato per l’Italia. La gara a squadre grida vendetta
L’Italia ha accarezzato la medaglia di bronzo nella gara a squadre femminile dei Mondiali 2023 di ginnastica artistica. La nostra Nazionale ha sfiorato il podio nella prova che misura la bontà e la profondità del movimento di un intero Paese, mancando l’appuntamento con la gloria per 1,067 punti. Le Fate si sono fermate al quinto posto e hanno assistito da vicino al tripudio della Francia, salita sul terzo gradino alle spalle di USA e Brasile. Le azzurre hanno disputato una gara eccezionale, ma è stato un errore pesantissimo a frenare il quintetto tricolore proprio sul momento più bello, quando serviva l’ultima accelerazione per battere le transalpine.
Lo sbaglio porta la firma di Alice D’Amato, la capitana di questa formazione. Sul suo attrezzo di elezione, ovvero quelle parallele asimmetriche su cui è Campionessa d’Europa e su cui era caduta anche domenica pomeriggio nel turno di qualificazione. La 20enne ha eseguito un buon esercizio fino alle battute, i passaggi più ostici sembravano passati e pareva indirizzata verso un punteggio di lusso, con il quale l’Italia avrebbe operato il sorpasso sulla Francia e si sarebbe presentata in pole position all’ultimo esercizio (Elisa Iorio alle parallele vs Melanie De Jesus Dos Santos alla trave).
Alice D’Amato è scivolata però sulla cubitale con il giro allo staggio alto, collegata con l’uscita, ed è caduta a terra. Le genovese ha ottenuto un amaro 13.200 con 5.9 di D Score. Senza quella caduta (1 punto secco di detrazione), che ha comportato anche la perdita dell’abbuono per il collegamento (ovviamente non concesso) e almeno un decimo nel pannello di esecuzione, la capitana avrebbe portato a casa almeno un 14.4-14.5. L’Italia ha chiuso la finale 162.997, senza quella caduta avrebbe stampato almeno un 164.2 superando in volata la Francia, poi bronzo con 164.064. Si è andati a dormire con grande amarezza, questa gara a squadre grida vendetta e la prossima occasione è già definita: Olimpiadi di Parigi 2024, il Bel Paese ha tutte le carte in regola per cercare il colpaccio.
Foto: Lapresse