Artistica
Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia ai Mondiali: Esposito trascinante, il riscatto di D’Amato, novità Belardelli
L’Italia ha concluso i Mondiali 2023 di ginnastica artistica con la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, il quinto posto nella gara a squadre (a un punto dalla medaglia di bronzo) e un quinto posto nel concorso generale individuale. Di seguito le pagelle della Nazionale femminile che è stata protagonista allo Sportpaleis di Anversa.
PAGELLE ITALIA FEMMINILE MONDIALI GINNASTICA ARTISTICA
ALICE D’AMATO: 6,5. Le cadute alle parallele tra qualifiche e finale a squadre pesano tantissimo: nel primo caso le ha precluso la possibilità di battagliare per le medaglie in una specialità di cui è Campionessa d’Europa; nel secondo caso è costata la medaglia di bronzo. Un doppio errore ben lontano dal talento indiscutibile della genovese, che però è stata brava a reagire con grandissimo ardore nella finale del concorso generale individuale: l’esercizio è stato eseguito in maniera brillante al termine di una serata caratterizzata dalla caduta al corpo libero e conclusa con uno storico quinto posto (miglior risultato escludendo i numeri di Vanessa Ferrari). La 20enne ha probabilmente pagato un po’ la pressione e il ruolo di leader del quintetto, oltre all’assenza della gemella Asia.
MANILA ESPOSITO: 7,5. La campana si è comportata da autentica trascinatrice tra le qualifiche e la finale del team event, mostrando un ottimo piglio e una caratura tecnica davvero rimarchevole. La crescita compiuta nell’ultimo anno è stata esemplare e sembrano esserci ancora interessanti margini di miglioramento. La 16enne ha concluso l’all-around al nono posto nonostante la caduta in uscita alla trave, segno che gli orizzonti sono rosei. Bravissima a piazzare stoccate di grande concretezza quando l’Italia era in lotta per il bronzo, la sua prova sui 10 cm si conferma di spessore dopo l’argento agli Europei e sta migliorando anche corpo libero e parallele, risultando sempre più complessa. Prima riserva tra quadrato e trave. Se riuscisse anche ad entrare in pieno possesso del doppio avvitamento al volteggio…
ANGELA ANDREOLI: 6. La bresciana non era in perfette condizioni fisiche ed era ben lontana dalla forma dei giorni migliori, ma con grande caparbietà e resilienza ha saputo stringere i denti. La 17enne non si è mai tirata indietro, togliendo alcune difficoltà ai propri esercizi e cercando di puntare sulla precisione di esecuzione per aiutare la propria squadra. Ci è riuscita con carattere in qualifica e in finale, dove la sua trave è risultata molto preziosa. Un talento innato che ha vissuto una stagione un po’ tribolata e al di sotto delle sue potenzialità, assolutamente da recuperare con vista non soltanto sulle Olimpiadi di Parigi 2024 ma anche sul lungo periodo.
ARIANNA BELARDELLI: 7. La 16enne romana era alla sua prima apparizione ai Mondiali, come Andreoli che però aveva già calcato il palcoscenico agli Europei e aveva già vinto medaglie internazionali di un certo peso. L’allieva di Mauro Di Rienzo è invece stata catapultata al piano di sopra con una sola apparizione in Coppa del Mondo (conclusa comunque con il secondo posto al corpo libero) e ha convinto per lucidità, precisione e cattiveria agonistica. L’azzurra non ha sofferto la pressione del momento, ma anzi ha mostrato un’ammirevole personalità e si è messa in mostra con un solido doppio avvitamento al volteggio e due esercizi di qualità al corpo libero.
ELISA IORIO: 6/7. L’emiliana ha avuto il compito di aprire e chiudere la finale a squadre. Rompere il ghiaccio alla trave era una missione difficilissima, eppure la 20enne ha adempiuto al compito con grande carisma. Era stata brava anche nel ruolo di closer, ma ormai la Nazionale era fuori dal discorso medaglie dopo la caduta di Alice. Non straripante come sa fare sulle parallele in qualifica, meglio è andata nell’atto conclusivo del team event, con la consapevolezza che si è lasciata alle spalle gli infortuni da poco tempo e può ancora limare parecchio.
Foto: Photo LiveMedia/Filippo Tomasi